La bufala sul ministero degli Interni e i profili di Facebook
È tornata a girare online la vecchia storia sui profili spiati dal governo, è tornato a occuparsene Paolo Attivissimo
È tornata a circolare online con insistenza – a partire da un post del blog “SpiderTruman”, pare: quello sui “segreti della casta” – una vecchia bufala riguardo un presunto accordo tra il ministero degli Interni e Facebook, per cui il ministero degli Interni avrebbe la facoltà di entrare dentro i profili di Facebook degli utenti italiani senza chiedere l’autorizzazione della magistratura. Nei giorni scorsi ne aveva scritto Fabio Chiusi. Ieri ne ha scritto anche Paolo Attivissimo. Per chi è curioso: come Facebook collabora con la polizia.
“Facebook: il ministero degli Interni ha ottenuto le chiavi per entrare nei profili”. Titolone da panico, sbandierato da vari blog e dalla pagina ufficiale di Vasco Rossi (come nota Faceblog) come se fosse una novità totale.
Ma una rapida invocazione di San Google, che qualunque aspirante blogger-giornalista avrebbe potuto fare prima di rigurgitare l’ennesima bufala paranoica, rivela che il testo dell’articolo è non solo rubato (a L’Espresso, per la precisione), ma è anche vecchio. Risale a ottobre del 2010. Ne avevo parlato qui, linkando anche la smentita e la risposta della Polizia Postale.