Il dibattito Obama-Romney in 10 punti
Obama si è preso una gran rivincita: video, foto, racconto e sondaggi
di Francesco Costa – @francescocosta
Barack Obama e Mitt Romney si sono confrontati ieri sera – stanotte in Italia – nel loro secondo dibattito televisivo di questa campagna elettorale. Il dibattito si è tenuto alla Hofstra University, nello stato di New York, e aveva un formato diverso dagli altri, il cosiddetto town hall meeting: i candidati si trovavano al centro di una specie di anfiteatro e hanno risposto alle domande del pubblico, selezionato da Gallup su un campione di elettori indecisi. A detta della gran parte degli osservatori e degli analisti il dibattito è stato vinto da Obama, apparso molto più efficace, aggressivo e convincente rispetto al primo confronto con Romney. Anche i primi sondaggi effettuati dopo la fine del dibattito attribuiscono migliori risultati a Obama.
1. Obama all’attacco
Il presidente degli Stati Uniti, che nel primo confronto era sembrato restio ad attaccare direttamente il suo avversario, stavolta non ha tentennato. Già nella prima risposta alla prima domanda, fatta da uno studente universitario preoccupato per il suo futuro, Obama ha accusato Romney di non essere in grado di rilanciare il settore manifatturiero rinfacciandogli le posizioni sull’industria dell’auto. Subito dopo la replica di Romney, Obama ha continuato:
«Romney dice di avere un piano in cinque punti. Romney non ha un piano in cinque punti: ha un piano in un punto. E il piano è: far sì che chi sta meglio giochi con regole diverse da quelle che valgono per tutti gli altri»
2. Saltano le regole del confronto
Il clima acceso del dibattito è testimoniato anche dal fatto che in un paio di passaggi le regole che erano state concordate dai due comitati elettorali sono saltate del tutto. Discutendo di politiche energetiche a un certo punto Obama e Romney sono arrivati a confrontarsi praticamente faccia a faccia, interrompendosi e interloquendo direttamente, cosa che stando alle regole non sarebbe dovuta accadere.
3. Le tasse
Obama ha dato sulle tasse alcune tra le sue migliori risposte del confronto. Ha ricordato le contraddizioni di Romney riguardo i suoi progetti di tagli fiscali ai ricchi e lo ha accusato di non fornire i dettagli delle sue proposte perché irrealizzabili (la cosa da ieri viene presa in giro dai democratici online con questo divertente sito).
«Romney è stato un imprenditore di grande successo. Se qualcuno venisse da lei, governatore, con un piano che dice “Ecco, vorrei prendere in prestito sette o otto miliardi di dollari, posso restituirglieli ma per adesso non posso dirle come, magari glielo dico dopo le elezioni”, beh, io dico che non avrebbe accettato una proposta così approssimativa. E non dovreste farlo nemmeno voi cittadini»
4. Raccoglitori pieni di donne!
Interpellati riguardo il diritto delle donne di essere pagate quanto gli uomini a parità di incarico, Romney ha dato una delle sue peggiori risposte della serata. Piuttosto che affrontare il tema degli stipendi, infatti, Romney ha parlato della flessibilità di orari che intende garantire alle donne che lavorano e ha raccontato un episodio della sua vita usando un’espressione sgangherata che è stata immediatamente fonte di battute su Twitter. Romney ha raccontato che cercando delle persone con precise competenze a cui affidare incarichi in Massachusetts, i suoi assistenti gli presentarono una lista di soli candidati uomini.
«Decidemmo allora di muoverci di più, di chiedere in giro, di darci da fare alla ricerca di donne che fossero qualificate abbastanza da poter far parte della squadra. Andai da diversi gruppi e associazioni di donne chiedendo aiuto. E loro ci portarono raccoglitori pieni di donne»
5. Le promesse di Obama
Il miglior momento di Romney invece è coinciso con una domanda di un elettore che ha detto di aver votato Obama nel 2008 ma di essere alla ricerca di motivazioni per votarlo ancora nel 2012. Romney ha fornito una serie di dati scoraggianti sulle condizioni economiche del paese e poi ha detto:
«Io penso che lei sappia che gli scorsi quattro anni non sono stati buoni come il presidente li ha descritti e senta che i prossimi quattro anni non saranno granché migliori. […] Il presidente ci ha provato, ma le sue politiche non hanno funzionato. È un grande oratore, descrive bene i suoi progetti e i suoi punti di vista. Ma stavolta possiamo guardare ai fatti. E i fatti dicono che non è stato in grado di tagliare il deficit, di riformare adeguatamente sanità e previdenza, di fermare la disoccupazione. Questo è il punto centrale di queste elezioni»
Nella prossima pagina: il colpo del KO quando meno te lo aspetti, la pensione di Romney,
Obama e il “47 per cento”, che cosa dicono i sondaggi.
6. La Cina e i fondi pensione
Romney ha criticato Obama dicendo che le imprese americane soffrono la concorrenza sleale della Cina, con cui la Casa Bianca ha avuto un atteggiamento debole e subalterno. Obama ha risposto prima ricordando gli interessi economici privati dello stesso Romney in Cina – «Lei è l’ultima persona che potrà fare il duro con la Cina» – e poi, quando Romney gli ha chiesto se controlla gli investimenti del suo fondo pensione, alcuni dei quali vanno a finire in Cina, ha risposto sorridendo: «Non controllo spesso la mia pensione, non è alta quanto la sua».
7. La domanda su Bengasi
La questione degli attentati dell’11 settembre a Bengasi era la più attesa e, benché fosse probabilmente la più temuta da Obama e i suoi, si è rivelata il loro momento migliore della serata, in assoluto. Romney ha criticato la Casa Bianca per aver capito tardi che quanto accaduto non era la degenerazione di una protesta ma un attacco terroristico in piena regola. Obama si è assunto la responsabilità di quanto accaduto ma ha ricordato, in modo molto credibile e intenso, che gli uomini uccisi erano suoi uomini, persone che lui aveva mandato in Libia, persone di cui conosceva le famiglie e le cui bare ha accolto personalmente negli Stati Uniti. E ha accusato Romney con grande fermezza di aver voluto strumentalizzare quanto successo. Poco dopo Romney ha replicato insistendo che Obama non aveva capito che non era una semplice protesta e per questo ha parlato di terrorismo in relazione ai fatti di Bengasi solo 14 giorni dopo gli attacchi. Obama ha detto di aver parlato di terrorismo già il giorno dopo. È intervenuta allora la moderatrice, la molto apprezzata Candy Crowley, per fare fact-checking in diretta: dare ragione a Obama, smentire Romney e prendere un applauso. (poi ha aggiunto che l’amministrazione ci ha messo due settimane a capire esattamente come andarono le cose a Bengasi, dando parzialmente ragione anche a Romney.)
8. La risposta finale e il 47 per cento
La domanda finale rivolta ai due candidati era: qual è la vostra caratteristica, come persone e come candidati, che di più viene fraintesa o distorta nella vostra vita pubblica? La risposta di Romney è stata fiacca: ha detto di avere a cuore gli interessi del cento per cento degli americani, anticipando così ogni riferimento alla sua famosa dichiarazione sul “47 per cento”, ed è sembrato improvvisare, non avere una chiara idea di dove andare a parare. Obama invece è andato dritto al punto e, contrariamente a quanto aveva fatto nel primo dibattito, ha sollevato proprio quella dichiarazione.
«Quando Romney ha detto, a porte chiuse, che il 47 per cento degli americani si considerano vittime che rifiutano di prendersi responsabilità, pensate alle persone di cui stava parlando. Pensionati che hanno lavorato tutta la vita. Veterani che si sono sacrificati per questo paese. Studenti che stanno cercando di realizzare i loro sogni, che poi sono i sogni del paese. Soldati che sono all’estero e combattono per noi. Persone che lavorano sodo ogni giorno»
Obama ha detto invece di non riconoscersi nell’etichetta che gli hanno appiccicato i repubblicani, secondo cui è un presidente nemico delle imprese, dalle idee socialisteggianti, convinto che sia il governo e non i cittadini a creare posti di lavoro.
«Credo che la libera impresa sia più il grande motore di prosperità che il mondo abbia mai conosciuto. Credo nell’autosufficienza delle persone, nell’iniziativa individuale e nel ripagare adeguatamente chi si prende dei rischi. Ma credo anche che tutti dovrebbero avere le stesse opportunità, che tutti dovrebbero fare la loro parte e che tutti dovrebbero giocare con le stesse regole. È così che si fa crescere l’economia. È così che abbiamo costruito la più grande classe media del mondo»
9. Chi ha vinto
Tutti i sondaggi diffusi dopo il dibattito, realizzati da CBS, Google, PPP e CNN hanno dato Obama vincitore su Romney, con percentuali variabili ma nette. I sondaggi sono effettuati su campioni di elettori indipendenti. Anche la grandissima parte degli osservatori e analisti concorda con questa tesi, tant’è che gli stessi analisti repubblicani non parlano di vittoria di Romney ma di pareggio, e riconoscono che stasera si è visto un altro Obama rispetto al primo dibattito («lo avranno riempito di Red Bull e caffè», ha detto il governatore della Louisiana, Bobby Jindal, alla CNN). Obama è apparso in forma, spigliato, pronto ad affrontare Romney frontalmente – senza gli occhi bassi dell’altra volta, insomma – e a non lasciar passare nessuna delle affermazioni del suo avversario. Tra sei giorni si terrà il terzo e ultimo confronto televisivo tra i due, ma si parlerà solo di politica estera: per questo molti considerano il confronto di ieri notte come l’ultimo in grado di incidere profondamente sulla campagna elettorale, salvo sorprese. Negli Stati Uniti si vota tra venti giorni.
10. Tutto insieme
Di seguito le foto migliori scattate durante il confronto televisivo tra Obama e Romney. Qui la trascrizione integrale del dibattito, qui invece il video integrale.