Malala Yousafzai sarà curata nel Regno Unito
La ragazzina pakistana ferita alla testa dai talebani il 9 ottobre sarà ricoverata in un centro specializzato di Birmingham
La giovane pakistana Malala Yousafzai, colpita alla testa e al collo da un colpo di pistola sparato da un talebano il 9 ottobre mentre usciva di scuola, è in viaggio verso il Regno Unito, dove sarà ricoverata presso l’ospedale Queen Elizabeth di Birmingham. Fino a questo momento Malala Yousafzai era stata curata in un ospedale militare di Rawalpindi, in Pakistan. L’aereo su cui viaggia è stato fornito dalla compagnia Emirates, degli Emirati Arabi Uniti.
Le sue condizioni sono gravi ma stabili e i medici ritengono che possa essere curata al meglio in un centro specializzato: potrebbe essere necessario un intervento chirurgico per sostituire alcune ossa del cranio e sicuramente sarà necessaria una qualche terapia riabilitativa, non si sa ancora quanto lunga. In questi giorni la ragazza è stata sedata e ha respirato grazie ai macchinari. Le autorità del Pakistan fino a questo momento avevano detto che poteva essere curata in patria. Il ministro degli Interni del Pakistan ha detto che l’attacco contro di lei è stato progettato all’estero. Quattro persone sono state arrestate perché sospettate di avere partecipato o progettato l’attacco. Intanto in questi giorni in diverse città del Pakistan sono state organizzate manifestazioni di protesta contro le azioni dei talebani: ieri a Karachi hanno protestato in “decine di migliaia”, dice BBC.
Malala Yousafzai è famosa perché nel 2009, durante i combattimenti nella valle Swat tra esercito e talebani, scrisse un testo raccontando il caos della città e i roghi delle scuole femminili da parte dei talebani. Il testo fu pubblicato sul sito della BBC e circolò molto in Pakistan. La sua storia venne raccontata da molte testate internazionali, le sue foto furono diffuse da grandi agenzie: divenne una piccola attivista e una piccola celebrità. Il primo ministro pakistano le assegnò la prima edizione di un “premio nazionale per la pace” e un assegno da circa 4000 euro.
Yousafzai in altre occasioni aveva detto di voler creare da grande un partito politico e darsi da fare per le ragazze della sua zona. I talebani del Pakistan, scrive il Guardian, da tempo l’avevano inserita in un elenco di persone da colpire perché responsabili della diffusione del “secolarismo” nella zona. Il portavoce dei talebani, dopo aver rivendicato l’aggressione, ha detto che Malala Yousafzai si è resa responsabile di “oscenità” che andavano “fermate”.
foto: la manifestazione per Malala Yousafzai a Karachi,
domenica 14 ottobre. (RIZWAN TABASSUM/AFP/GettyImages)