Il punto sui guai di Formigoni
Alfano ha detto di essere contro gli "accanimenti terapeutici", il governatore ha detto che si voterà «il prima possibile» e che lui si ricandiderà
Aggiornamento, 18.40 – Oggi pomeriggio Roberto Formigoni, prima a Domenica Live su Canale 5 e poi pubblicando diversi tweet, ha fatto sapere – con qualche confusione – qual è il suo pensiero sulle vicende che riguardano la sua posizione come presidente della Lombardia, sulle inchieste a carico degli ex assessori della sua giunta e sui protagonisti della vicenda della Fondazione Maugeri e dell’ospedale San Raffaele. Per quanto riguarda le possibili elezioni anticipate in Lombardia, ha detto che si voterà «il prima possibile» e che lui sarà «in campo», anche se «in una posizione che devo ancora definire». Sul suo account Twitter ha scritto: «Non è necessario essere candidati presidenti per portare avanti la buona battaglia» (“combattere la buona battaglia” è un’espressione che richiama il libro biblico della Prima lettera a Timoteo di San Paolo).
Formigoni ha preso atto della decisione presa dal collegio federale della Lega Nord, che ieri ha chiesto di andare a votare nella prossima primavera, anche se secondo lui «mandare in crisi la Lombardia in questo momento economico è del tutto sbagliato», ma che «se ci dovesse essere crisi in Lombardia, ho l’obbligo di abbreviarla il più possibile». Per quanto riguarda invece la legge elettorale regionale, che anche la Lega Nord vorrebbe cambiare, Formigoni ha detto che «occorre cancellare il privilegio del listino», riferendosi al meccanismo dei listini bloccati, cioè con i nominativi scelti dai partiti. Sulla “questione sanità”, Formigoni ha detto che su di lui «sono state scritte tonnellate di falsità». A proposito di chi le ha scritte il governatore ha fatto una previsione: «pagheranno i danni, diventerò milionario e darò tutto in beneficenza».
Aggiornamento, ore 15.00 – Oggi pomeriggio, durante la trasmissione Domenica Live di Canale 5, Roberto Formigoni, rispondendo a una domanda del conduttore Alessio Vinci sulla possibilità di elezioni anticipate in regione Lombardia, ha detto: «Si va al voto e io mi candiderò, ma non so in quale forma». E sulla posizione della Lega Nord che aveva chiesto di fare elezioni anticipate, Formigoni ha commentato: «Mandare in crisi un governo come quello della Regione Lombardia in un momento di crisi come questo è profondamente sbagliato. Se però vogliono le elezioni anticipate non possono pensare di tenere la Lombardia in agonia fino ad aprile. Cercherò di mandare la Lombardia al voto il più rapidamente possibile».
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Ieri, il consiglio federale della Lega Nord ha approvato un documento con cui ha chiesto che in Lombardia si voti il prossimo aprile (insieme alle elezioni politiche) per eleggere un nuovo presidente della Regione, in conseguenza degli scandali giudiziari che hanno coinvolto consiglieri e assessori regionali. Nei giorni scorsi, invece, Roberto Maroni, il segretario federale della Lega Nord, aveva annunciato di voler confermare il sostegno del partito a Formigoni, in cambio di un “azzeramento” della giunta regionale.
A differenza della posizione “ufficiale” del segretario e del partito, Matteo Salvini, segretario lombardo della Lega, aveva invece chiesto da subito le dimissioni di Formigoni. E ieri Salvini ha proposto di votare per il nuovo consiglio e il nuovo governatore il prossimo aprile. Inoltre, il prossimo fine settimana la Lega ha annunciato che organizzerà una consultazione per i propri sostenitori, in 1.800 gazebi, in cui si potrà scrivere se votare, per la regione Lombardia, nel 2013 o nel 2015, che è la scadenza naturale del mandato.
Il documento approvato dalla Lega prevede anche, entro Natale, l’approvazione della nuova legge elettorale regionale e quella della legge di bilancio, in modo da far coincidere le elezioni regionali nello stesso giorno in cui ci saranno quelle politiche. Roberto Formigoni, dopo l’approvazione del documento del consiglio federale della Lega, ha detto che le elezioni anticipate non ci saranno, riaffermando la validità dell’accordo di due giorni prima (fatto con Maroni e Alfano) che prevedeva la fine della sua legislatura nel 2015 e un rinnovamento totale della giunta regionale che avrebbe annunciato nei prossimi giorni.
Questa mattina è arrivato un altro commento sulla vicenda da parte di Angelino Alfano, il segretario del Popolo della Libertà, che ha detto: «La scelta della data di voto è del presidente, siamo contrari all’accanimento terapeutico. Formigoni deve scegliere per il bene della Lombardia e non dei partiti». E ha aggiunto: «Se la Lega dovesse mantenere la sua posizione, è chiaro che la responsabilità sulla scelta della data delle elezioni è del presidente Formigoni».
Riguardo alle decisioni dell’accordo di giovedì scorso, Alfano ha spiegato: «Non è un problema di quale fosse l’accordo. Qui il tema è che c’è un pronunziamento del Consiglio federale della Lega che è abbastanza esplicito e chiaro. Se questa sarà la posizione, la palla passa nel campo e nella responsabilità del presidente Formigoni che dovrà individuare la data in cui portare al voto la Regione Lombardia, che non può rimanere senza governo molto a lungo».
Foto: Roberto Formigoni (Gian Mattia D’Alberto/LaPresse)