Le foto degli scontri in Egitto
Più di cento feriti ieri a Piazza Tahrir tra sostenitori e oppositori di Mursi
Ieri a piazza Tahrir, al Cairo, ci sono stati violenti scontri tra sostenitori e oppositori del presidente Mohammed Mursi. La manifestazione era stata organizzata dai Fratelli Musulmani, il gruppo politico che sostiene il presidente, ma poi anche i sostenitori liberali del Partito dei Liberi Egiziani hanno affollato la piazza e urlato slogan contro il governo. In breve lo scontro verbale è diventato una battaglia con pugni, lanci di pietre e molotov. Almeno 110 persone sono rimaste ferite, secondo l’agenzia di stampa di stato.
Secondo media e osservatori, ieri sera è stata la prima volta che i sostenitori dei Fratelli Musulmani hanno usato violenza nei confronti dei liberali.
La manifestazione era stata decisa giovedì scorso dai Fratelli Musulmani per protestare contro la Corte di giustizia del paese, che nei giorni precedenti aveva assolto più di venti persone considerate vicine e alleate di Hosni Mubarak, l’ex presidente egiziano, responsabili di crimini contro i manifestanti delle rivolte dell’anno scorso. La maggior parte dei giudici della corte erano stati nominati proprio da Mubarak. Gli oppositori del governo volevano invece contestare la politica del presidente Mursi, che si è insediato poco più di cento giorni fa, soprattutto per il mancato miglioramento della situazione economica.
Ieri, verso mezzogiorno, il gruppo dei Fratelli Musulmani ha smantellato un palco in cui i sostenitori del Partito della Dignità, un gruppo di sinistra, stavano cantando cori contro il presidente. Da quel momento sono iniziati gli scontri. La polizia non è intervenuta. La situazione è tornata alla normalità intorno alle 18, dopo che il gruppo dei Fratelli Musulmani ha ordinato ai suoi manifestanti di lasciare piazza Tahrir. Oltre all’aumento dei prezzi e alla disoccupazione, uno dei temi che hanno portato agli scontri di ieri tra i vari gruppi è la nuova Costituzione del paese.
Il progetto di legge è quasi completato e pronto per il referendum. Ma gli oppositori del gruppo dei Fratelli Musulmani e del presidente Mursi continuano a protestare perché lo considerano troppo influenzato dall’Islam. Per quanto riguarda l’economia, l’Egitto è in attesa di ricevere un prestito dal Fondo Monetario Internazionale, ma la sua entità dipenderà in parte dalla situazione del bilancio e c’è la preoccupazione per una forte svalutazione della moneta.
Foto: AP Photo/Khalil Hamra