Le proteste degli studenti in Cile
Le foto degli scontri con la polizia, durante l'ultima manifestazione che chiede una riforma del sistema scolastico
Ieri in Cile circa 5 mila studenti hanno manifestato per le strade della capitale Santiago, chiedendo una riforma del sistema scolastico. Il corteo, che era stato organizzato dalla Confederazione degli Studenti del Cile (Confech) con l’autorizzazione delle autorità, si è scontrato con la polizia che ha utilizzato cannoni ad acqua e gas lacrimogeni per disperdere la folla. Le violenze sarebbero scoppiate quando alcuni giovani manifestanti, chiamati encapuchados perché hanno la faccia coperta con passamontagna o fazzoletti, hanno lanciato pietre ai poliziotti in tenuta antisommossa e distrutto panchine e segnali stradali. Le forze dell’ordine, durante gli scontri, hanno arrestato circa dodici persone.
Le proteste degli studenti in Cile proseguono dal giugno del 2011. Una delle principali richieste che avanzano è quella di una riforma che favorisca la scuola pubblica. Il sistema scolastico cileno rispecchia infatti le profonde disuguaglianze sociali del paese: solo i figli delle famiglie benestanti possono frequentare le scuole migliori, private, mentre i figli di quelle più povere devono accontentarsi delle scuole pubbliche, spesso malandate a causa dei pochi finanziamenti. Il sistema fiscale del Cile favorisce infatti le università private mentre non prevede alcun fondo specifico per l’istruzione tra quelli destinati ai comuni, che si devono occupare dell’educazione pubblica.
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