La lezione di Fabrizio Barca a Grillo
Ieri sera durante Piazzapulita il ministro per la Coesione territoriale ha dato alcune risposte molto efficaci, soprattutto una sullo spread
Ieri su La7 durante la trasmissione PiazzaPulita, condotta da Corrado Formigli e dedicata alla legge di stabilità approvata martedì notte dal Consiglio dei ministri, è stato trasmesso un servizio da Messina in cui Beppe Grillo parla della sua teoria sullo spread citando un’intervista di Mario Monti (chiamato “rigor montis”) al Wall Street Journal in cui il presidente del Consiglio aveva detto, tra le altre cose, che «se il precedente governo fosse ancora in carica, lo spread in Italia sarebbe intorno a 1.200».
Beppe Grillo gli dà ragione, ma si chiede perché effettivamente lo spread non abbia raggiunto quella cifra visto che da quando il governo tecnico è in carica tutti i parametri dell’economia sono peggiorati, dai dati sulla disoccupazione, al costo lavoro, dal numero delle imprese che hanno chiuso al PIL. La risposta di Grillo è che lo spread con l’economia non ha nulla a che fare, che la Banca centrale europea fornisca soldi alle banche che servono solo a ricomprare il debito e che Mario Monti stia lì semplicemente per controllare questo processo fallimentare del Paese.
Subito dopo Fabrizio Barca, economista e ministro alla Coesione territoriale nel governo Monti, risponde alla “corbelleria” detta da Beppe Grillo spiegando come funziona il meccanismo dei mercati internazionali e difendendo l’operazione di un governo tecnico «servita a rassicurare prima i mercati e poi la BCE». La quale non avrebbe fatto altro che «fare il proprio mestiere: comprare i titoli, se necessario, di un Paese che ha un debito sostenibile».