Paesaggi afghani
Le nuove gran foto scattate da Roberto Schmidt, che ora si trova in una regione al confine con il Tajikistan
Roberto Schmidt, fotografo che lavora per l’agenzia francese Agence France Presse, è in Afghanistan dal 22 settembre. Sul Post abbiamo già pubblicato alcune sue foto, soprattutto da Kabul. Ora si è spostato nel Badakhshan, una regione a nord est del paese, al confine con il Tajikistan, dall’identità culturale marcata e che negli anni è riuscita a preservare molte tradizioni artistiche, soprattutto nella poesia e nella musica. Negli ultimi anni il Badakhshan è stata una delle poche zone del paese con bassa penetrazione e influenza dei talebani, e già dagli anni Novanta era considerata una roccaforte del cosiddetto “Fronte Islamico Unito per la Salvezza dell’Afghanistan”, un’organizzazione militare avversaria dei talebani e di Al Qaida. Schmidt ha fotografato anche la parte orientale dello Hindu Kush, una grande catena montuosa che arriva fino al Pakistan.
Schmidt è nato a Bogotà, in Colombia, nel 1966. Subito dopo il diploma alla Scuola di comunicazione di Miami, ottenuto negli Stati Uniti nel 1989, ha iniziato a lavorare come fotoreporter e ha realizzato reportage in molte zone di conflitto in giro per il mondo. Di solito vive a Nairobi. Nel 2008 lavorò in Congo raccontando gli scontri armati tra i ribelli del Congresso Nazionale per la Difesa del Popolo (CNDP) e l’esercito congolese, concentrandosi soprattutto sui profughi. Nel marzo 2011 si trovava in Libia e nel primo giorno dei bombardamenti della NATO fu arrestato assieme a un corrispondente britannico, Dave Clark, e a un altro fotografo statunitense, Joe Raedle. Tutti e tre furono rilasciati quattro giorni dopo. Dave Clark racconta come andarono le cose sulla pagina Facebook dell’agenzia di stampa.