Le accuse contro Vincenzo Maruccio
Il coordinatore e capogruppo dell'Italia dei Valori nel Lazio, che intanto si è dimesso da tutto, è accusato di aver sottratto al partito almeno 780mila euro
Dopo il caso di Franco Fiorito, che ha portato alle dimissioni di Renata Polverini, nel Lazio sta emergendo una nuova presunta vicenda di peculato che interessa sempre il Consiglio regionale. Il personaggio al centro delle nuove indagini dei magistrati è Vincenzo Salvatore Maruccio, segretario regionale e capogruppo dell’Italia dei Valori nel Lazio, dimessosi ieri da ogni incarico (compreso quello di consigliere regionale). Secondo l’accusa, Maruccio avrebbe sparso su dieci conti correnti circa 780mila euro, sottratti alle casse del suo partito in Regione. I magistrati sospettano, però, che Maruccio abbia spostato molto più denaro perché negli ultimi anni ha gestito molti affari.
Le indagini si sono concentrate su Maruccio, che ha 34 anni e nella precedente giunta guidata da Piero Marrazzo era assessore ai Lavori pubblici, in seguito a una segnalazione degli uffici della Banca d’Italia. I funzionari rilevarono movimenti bancari ritenuti sospetti da parte del consigliere regionale, tali da richiedere una segnalazione alla Guardia di Finanza. La procura di Roma ha in seguito disposto la perquisizione dell’abitazione di Maruccio e dei suoi uffici, compreso quello alla sede della Regione. Secondo l’accusa, si sarebbe appropriato di mezzo milione di euro attraverso alcuni bonifici e di altri 200mila euro, con prelievi da due conti correnti regionali dell’Italia dei Valori. Le operazioni sarebbero state eseguite nell’ultimo anno.
Sul Corriere della Sera di oggi, Fiorenza Sarzanini spiega che “Secondo i documenti ufficiali, nel 2011 l’Italia dei Valori ha ottenuto un milione e 271mila euro di fondi da impiegare per l’attività politica dei suoi cinque consiglieri. Maruccio è accusato di essersi appropriato di oltre la metà”. La procura si occupa principalmente di una ventina di bonifici con causali ritenute generiche come “rimborso anticipazione”. Nella relazione della Guardia di Finanza si ricorda anche che Maruccio “in virtù della propria posizione di presidente del gruppo consiliare IdV, era l’unica persona abilitata a operare direttamente sui conti”.
I numerosi conti correnti consentivano di smistare il denaro, effettuando bonifici con importi contenuti, nel tentativo di non dare sospetti. Scrive Sarzanini che “ci sono i prelevamenti in contanti, oltre 200mila euro nell’ultimo anno” e che anche in questo caso è difficile ricostruire tutti i movimenti, a causa dei molti conti utilizzati. I magistrati vogliono approfondire la natura dei trasferimenti di denaro, cercando di capire se fossero stati eseguiti a fini personali o per operazioni che in qualche modo riguardavano il partito.
Ieri Maruccio ha spiegato che chiarirà tutto con i magistrati, dicendo di aver utilizzato il denaro di cui parlano i magistrati “per attività politica”. Il leader dell’Italia dei Valori ha chiesto e ottenuto da Maruccio le dimissioni da tutti i suoi incarichi all’interno del partito e nel gruppo regionale, promettendo di voler “fare pulizia” all’interno dell’Italia dei Valori.