La protesta dei redattori del New York Times
Ieri circa 400 giornalisti hanno smesso di lavorare per 15 minuti e sono usciti in strada: sono in corso complicate trattative per il rinnovo del contratto
Ieri pomeriggio i redattori del New York Times hanno scioperato per 15 minuti e sono usciti dalla sede della redazione, a New York. Erano le 15.35 locali e circa 400 persone si sono date appuntamento sul marciapiede della quarantunesima strada in segno di protesta contro la posizione dei dirigenti del gruppo sulle trattative contrattuali in corso. Si tratta di una questione che va avanti da mesi e ora i colloqui tra il sindacato e il management si sono bloccati. Il contratto collettivo dei giornalisti è scaduto 18 mesi fa.
Tra le misure contestate dai lavoratori ci sono la decisione dei dirigenti della testata di congelare i piani pensionistici e la richiesta di fare contratti diversi agli impiegati del giornale cartaceo e a quelli della versione online. Quella di ieri è solo una delle mobilitazioni che i giornalisti metteranno in pratica per far capire alla dirigenza la loro posizione, ha detto Grant Glickson, uno dei responsabili del sindacato. Il 24 settembre scorso, è stata inviata una lettera firmata dal comitato e indirizzata ad Arthur Sulzberger Jr., l’editore del New York Times, alla direttrice Jill Abramson e al nuovo amministratore delegato, Mark Thompson. Ieri è stata inviata un’altra lettera ai dirigenti a nome del sindacato che sta portando avanti le trattative.
Quest’anno ci sono state anche altre manifestazioni di protesta, nel giornale: a febbraio i redattori hanno fatto una protesta “silenziosa”, restando fuori dalla sala in cui si stavano riunendo i caporedattori della testata per discutere la prima pagina del giorno successivo. Un’altra dimostrazione si tenne nel giorno della riunione annuale degli azionisti.
Foto: TIMOTHY A. CLARY/AFP/GettyImages