Due voti alle primarie
Pietro Ichino propone un sistema elettorale che secondo lui renderebbe meno aggressiva la campagna per le primarie: la doppia preferenza
Oggi Pietro Ichino sul Corriere della Sera propone – più accademicamente, forse, visto quanto discusso e approvato domenica dall’assemblea del PD – un sistema elettorale che secondo lui renderebbe meno aggressiva la campagna elettorale delle primarie del centrosinistra. Ichino spiega che il sistema che propone si ispira a quello usato per eleggere il leader del partito laburista britannico, il cosiddetto alternative vote, anche se la sua descrizione somiglia di più a quello del supplementary vote, usato per scegliere il sindaco di Londra.
Caro direttore, con l’Assemblea nazionale del Pd di sabato la campagna elettorale per le primarie del centrosinistra ha preso ufficialmente il via. E si preannuncia un passaggio politico di rilievo straordinario, perché per la prima volta dopo la fine della prima Repubblica gli elettori del centrosinistra sono chiamati a dire la loro per davvero sul tipo di centrosinistra che preferiscono per le prossime elezioni politiche.
Può essere una cura tonificante straordinaria, non solo per questa parte dello schieramento, ma anche, di riflesso, per l’altra, per il centrodestra: anch’esso ne sarebbe fortemente stimolato a migliorare i propri meccanismi di selezione del leader e la qualità del proprio dibattito interno. Non va, però, sottovalutato un rischio: che l’asprezza del confronto tra i candidati produca lacerazioni, che potrebbero annullare gli effetti positivi delle primarie.
C’è un modo per ridurre questo rischio, penalizzando i comportamenti aggressivi verso gli avversari e incentivando invece gli sforzi di farsi capire e apprezzare anche in campo avverso. È quello che è stato adottato dal partito laburista inglese nel 2010 per l’elezione del suo segretario. Consiste in questo: far sì che ogni elettore indichi sulla scheda non solo la sua prima scelta, ma anche la seconda, quella che considera un second best. Se nessuno dei candidati raggiunge la maggioranza assoluta delle prime scelte, si considerano anche le seconde che risultano espresse a favore dei primi due.