La marcia contro i droni in Pakistan
Un celebre politico pakistano ha guidato una marcia contro gli attacchi dei droni americani, fermata vicino al confine con l'Afghanistan
La polizia pakistana ha fermato oggi una marcia di protesta contro gli attacchi dei droni americani (gli aerei senza pilota) in Pakistan. Container e filo spinato sono stati utilizzati per sbarrare la strada di accesso che dalla città di Tank porta al confine con la regione autonoma del Waziristan, dove i manifestanti volevano tenere un comizio. Il Waziristan confina con l’Afghanistan e secondo gli Stati Uniti le sue tribù danno spesso ospitalità a talebani e membri di al-Qaida: per questo motivo il Waziristan viene spesso colpito dagli attachi dei droni.
A organizzare il raduno è stato Imran Khan, un personaggio piuttosto celebre in Pakistan. Khan è l’ex capitano storico della nazionale di cricket, lo sport nazionale pakistano, che nel 1996 ha lasciato lo sport ed è entrato in politica fondando il Movimento pakistano per la Giustizia. Alle ultime elezioni a cui ha partecipato, il Movimento ha ottenuto lo 0,8% dei voti. Il movimento ha poi boicottato le elezioni del 2008 accusando gli altri partiti di averle truccate.
Politicamente Khan non ha mai avuto un grande successo, ma negli ultimi anni è riuscito a portare in piazza un numero crescente di persone con un programma basato sulla religione musulmana, le liberalizzazioni economiche, la lotta alla corruzione e il miglioramento dello stato sociale. Oggi Khan è considerato un leader politico in ascesa, con un consenso altissimo, superiore al 50%.
La marcia per protestare contro i droni è cominciata ieri a Islamabad, dove Khan ha tenuto un comizio. La marcia vera e propria era composta da circa 100 tra automobili e camion. L’obbiettivo era raggiungere il Waziristan, dove Khan avrebbe dovuto tenere oggi un altro comizio. Alcuni pacifisti americani del gruppo Code Pink erano presenti nel convoglio.
Nei giorni scorsi le autorità avevano avvertito i manifestanti che non sarebbe stato concesso loro di entrare nel Waziristan. I manifestanti questa mattina sono riusciti ad oltrepassare alcuni posti di blocco nella città di Tank, subito prima del confine. Ma all’uscita hanno incontrato uno sbarramento di container, filo spinato e forze speciali.
In un comizio Khan ha dichiarato che l’obbiettivo della marcia era quello di sensibilizzare il Pakistan e il resto del mondo sul problema degli attacchi dei droni americani e che, nonostante il blocco della marcia, l’obbiettivo è stato raggiunto.