L’assemblea nazionale del PD in streaming
Dopo le polemiche di questa settimana, si vota la deroga per permettere a Renzi di candidarsi e si discutono le regole delle primarie
Alle 11 di questa mattina è cominciata l’Assemblea nazionale del Partito Democratico, l’organo più importante del partito dopo il congresso. Le decisioni più importanti che saranno prese oggi riguardano alcune regole delle primarie. Con il regolamento attuale, Matteo Renzi non sarebbe candidabile, dato che in caso di primarie di coalizione il segretario è, per statuto, l’unico candidato del PD. Questa norma andrà o modificata oppure derogata per permettere la candidatura di Renzi. La diretta dell’assemblea è fatta da Youdem.tv.
Insieme a questa deroga o modifica permanente dello statuto, sarà anche votata una bozza per modificare le regole delle primarie. Alcuni dei probabili contenuti di questa bozza sono stati anticipati nell’ultima settimana e hanno suscitato diverse polemiche. Le più importanti e discusse di queste modifiche sono l’introduzione del doppio turno, nel caso nessuno dei candidati dovesse ottenere il 50 per cento più uno dei voti, e la possibilità di chiedere una pre-registrazione agli elettori delle primarie (in un luogo diverso dai gazebo dove si voterà per le primarie). Un’altra delle nuove regole che saranno introdotte sarà probabilmente il “patto di coalizione” che i candidati alle primarie dovrebbero sottoscrivere per poter partecipare.
Con il patto, i candidati si impegnano ad appoggiare il candidato vincente dopo il termine delle primarie. In particolare, la pre-registrazione è stata definita da Matteo Renzi un modo per portare al voto soltanto le “truppe cammellate”, cioè iscritti al partito e altre persone portate a votare dalla dirigenza del partito, scoraggiando invece le persone meno impegnate nelle attività del partito.
Un’altra questione sollevata nei giorni scorsi e che non ha a che fare con il regolamento delle primarie è quella del numero legale. Secondo alcuni giornalisti, i componenti dell’Assemblea Nazionale rischiano di presentarsi in numero inferiore a quello legale. Questo perché i componenti furono nominati nel 2009 e la lista non è stata più aggiornata. Quindi, tra espulsioni e abbandoni (come quello dell’ApI di Rutelli) il PD avrebbe perso molti dei suoi delegati. Il PD ha smentito oggi queste voci, sostenendo che le liste sono aggiornate (non ci sono più Rutelli e i suoi, in sostanza) contengono 948 delegati e il numero legale sarà certamente raggiunto.