50 anni di James Bond al cinema
Il 5 ottobre 1962 uscì al cinema Dr. No, con Sean Connery a fare James Bond, e Ursula Andress fu la prima Bond girl
di francesco marinelli
Il 5 ottobre del 1962, cinquant’anni fa, uscì al cinema Dr. No, il primo film di James Bond, conosciuto in Italia con il titolo: Agente 007 – Licenza di uccidere. Nel corso del tempo, James Bond è stato interpretato da diversi attori, ma il primo e il più famoso fu Sean Connery, protagonista di quel film. Era diretto da Terence Young, si basava sul romanzo omonimo scritto da Ian Fleming nel 1958, anche se il personaggio dell’agente segreto con licenza di uccidere (questo il significato della sigla con il doppio zero) era già apparso in un precedente romanzo di Fleming (Casino Royale, 1953). Dr. No fu subito un gran successo, e avviò una serie lunghissima e un grande successo commerciale che da allora dilagò in molti settori al di fuori dei libri.
All’inizio, Harry Saltzman e Albert Broccoli, i produttori della EON Productions di Dr. No, volevano che il primo James Bond fosse interpretato da Cary Grant: ma anche l’attore Richard Johnson ha raccontato più volte di essere stato la prima scelta ma di aver rifiutato per altri impegni. Alla fine, venne scelto Sean Connery, che di film su James Bond ne fece poi cinque. Dopo di lui ci sono stati George Lazenby, Roger Moore, Timothy Dalton, Pierce Brosnan e Daniel Craig, protagonista anche del ventiduesimo film della saga, intitolato Skyfall, che uscirà il prossimo 26 ottobre. In cinquant’anni, nei film di James Bond ci sono stati 220 omicidi, 57 Bond Girl (e Sean Connery è quello che ne ha avute più degli altri, ben diciannove, la prima interpretata da Ursula Andress) e 26 scene di sesso. Tutti conoscono da allora i gusti dell’agente, soprattutto in fatto di drink: Champagne o Vodka Martini. Ma sempre, rigorosamente, «agitato, non mescolato». Infine, una frase: «Bond, James Bond» con la quale il primo James Bond debutta al cinema, a un tavolo da gioco.
Nonostante quello di James Bond sia un personaggio letterario, Ian Fleming ne scrisse una biografia al capitolo 21 del suo penultimo romanzo, Si vive solo due volte. Bond è nato nel 1924, da padre scozzese e madre svizzera ed è rimasto orfano a 12 anni perché i suoi genitori sono morti in un incidente alpinistico. Nel 1941, con l’aiuto di un amico, è entrato nel Ministero della Difesa e ha iniziato a lavorare per l’MI6, i servizi segreti della Gran Bretagna la cui sede si trovava a Regent’s Park, Londra, anche se tutti pensavano si trattasse di una società di importazioni ed esportazioni.
Nel suo primo film, Dr. No, James Bond viene inviato dal suo superiore M in Giamaica per capire cosa è successo a un collega ucciso a Kingston, la capitale del paese. Durante le ricerche, Bond si imbatte nel Dr. No, che lavora per l’organizzazione criminale SPECTRE (Special Executive for Counter-intelligence, Terrorism, Revenge and Extortion) e che tenta di ucciderlo. Tutti gli aiutanti di Bond, in tutti i film a partire da Dr. No sono stati uccisi. A parte uno: Felix Leiter, un agente della Central Intelligence Agency (CIA), che appare fin dall’inizio delfilm per aiutarlo ad uccidere i suoi nemici.
Ci sono delle differenze tra il libro di Fleming e il primo film di James Bond: nel libro, ad esempio, l’animale che viene usato per cercare di uccidere Bond è un millepiedi velenoso, mentre nel film è una tarantola. Inoltre nel film non ci sono né lo scontro tra Bond e la piovra né la scena in cui Dr. No tortura Bond, sostituita invece con una spettacolare fuga. Anche la morte di Dr. No è stata riscritta.
Dr. No, per noi Licenza di uccidere, introdusse anche il James Bond Theme, il celebre tema musicale scritto da Monty Norman. E la sequenza gunbarrel (“canna di pistola”), la scena che ricorre all’inizio di ogni film di James Bond. Non è stata sempre eseguita nello stesso modo, ma l’inquadratura rimane comunque sempre la stessa: lo spettatore guarda attraverso la canna di una pistola e in fondo si vede la sagoma di un uomo in smoking che cammina, da destra verso il centro dello schermo. E del mirino. La sagoma si ferma, si gira e spara, verso chi guarda.