Il dibattito Obama-Romney in 10 punti
Se l'è cavata nettamente meglio Romney: video, foto, racconto e sondaggi
di Francesco Costa – @francescocosta
Questa notte a Denver, in Colorado, Barack Obama e Mitt Romney si sono confrontati nel loro primo dibattito televisivo di questa campagna elettorale per la presidenza degli Stati Uniti. Ce ne saranno altri due, da qui al 6 novembre – uno il 16 e uno il 22 ottobre – ce ne sarà uno tra i candidati alla vicepresidenza, l’11 ottobre. Se non avete seguito il confronto televisivo in diretta – in Italia è iniziato alle 3 del mattino di giovedì – quelle che seguono sono le cose fondamentali da sapere e vedere.
1. Com’è andata, in breve
Durante il dibattito non ci sono state battute, errori o momenti risolutivi, in grado di dare da soli una svolta alla campagna, e come prevedibile Romney ha avuto un atteggiamento più intenso e aggressivo mentre Obama ha cercato di andare sul sicuro, forte del suo vantaggio nei sondaggi. Si è parlato di occupazione e posti di lavoro, di sanità, di tasse e di ruolo del governo federale. Su tutti questi temi Romney ha attaccato quanto fatto da Obama in questi quattro anni e ha enunciato le sue proposte; Obama ha criticato le proposte di Romney, ha difeso quanto fatto dalla sua amministrazione in questi quattro anni ma ha parlato solo genericamente dei suoi progetti per i prossimi quattro anni.
2. Le tasse
È stata la prima questione affrontata nel dibattito e il piano di Romney è stato al centro di un lungo scambio tra i due candidati. Obama ha detto che il piano di Romney punta a tagliare le tasse per cinque miliardi di dollari e che questo non si può fare a meno di non accumulare deficit o alzare le tasse alla classe media. Romney ha risposto sostenendo di non avere mai detto di voler tagliare le tasse per cinque miliardi di dollari, quindi respingendo la contestazione dell’avversario. I due sono andati avanti così diversi minuti finché Obama, spazientito, ha detto che «Romney ha fatto campagna su questo piano per 18 mesi e ora, cinque settimane prima del voto, ci viene a dire che la sua grande idea è… lasciate perdere».
Romney ha replicato, a un certo punto: «Se mi chiedessero di sostenere un piano come quello che Obama dice sia il mio, direi: assolutamente no». Romney dice da mesi che il suo piano abbasserebbe le tasse per un complessivo 20 per cento, una somma che un centro studio di economisti indipendenti ha stimato intorno ai cinque miliardi di dollari in dieci anni. Altri centri studi hanno fornito però interpretazioni diverse e più caute sul piano di Romney, come fa notare il Wall Street Journal, e l’incertezza sui dati è frutto principalmente della vaghezza della proposta in questione. Anche su questo Obama ha molto attaccato Romney, accusandolo di non fornire mai dettagli delle sue proposte.
3. Fact-checking
Diversi organi di informazione hanno sottoposto a fact-checking le affermazioni di Obama e Romney durante il dibattito. La lista più completa è quella di PolitiFact, secondo cui entrambi i candidati sono stati a volte imprecisi ma in generale non se la sono cavata malissimo. Anche il New York Times, tra gli altri, ha analizzato le affermazioni dei due candidati durante il suo liveblogging: qui la sua analisi sulla questione del piano di Romney sulle tasse, certamente il punto più discusso e controverso della serata.
4. Sanità
Come prevedibile, Obama ha difeso la sua riforma sanitaria e Romney ha promesso invece che la abolirà. Obama però ha esordito sul tema complimentandosi con Romney per la riforma sanitaria portata a termine in Massachusetts quando era governatore, dall’impianto molto simile a quella poi varata nel 2010 dai democratici.
Romney durante le primarie repubblicane fu attaccato dall’estrema destra per via della somiglianza tra la sua riforma sanitaria e quella di Obama, e ha sempre risposto sostenendo che per lui la soluzione è lasciare autonomia in materia agli stati invece che imporre loro riforme dall’alto. Romney ha anche accusato Obama di aver passato i primi due anni del suo mandato a occuparsi della riforma sanitaria invece che della crisi economica, in uno dei passaggi più efficaci della serata. Anche Obama ha dato sulla riforma sanitaria forse le sue migliori risposte della serata, difendendola bene.
5. Il moderatore
Il dibattito è stato condotto da Jim Lehrer, giornalista veterano della PBS, al suo dodicesimo dibattito presidenziale. Lehrer è stato molto criticato dai suoi colleghi e sui social network, durante e dopo il dibattito, per aver lasciato praticamente mano libera ai candidati, che più volte hanno sforato i tempi previsti dalle regole per le loro risposte. Romney ha più volte interrotto sia Lehrer che Obama, che è sembrato spesso spazientito dall’atteggiamento del suo avversario. Il video che segue mostra bene quanto accaduto.
Nella prossima pagina: la gag di Romney sull’anniversario degli Obama;
perché Romney ha vinto il dibattito; cosa dicono i sondaggi; come rivedere il confronto.
6. Anniversario
Il dibattito è iniziato con uno scambio simpatico e leggero su Barack e Michelle Obama, che ieri festeggiavano vent’anni di matrimonio. «Ci sono molte cose che voglio dire stasera», ha esordito Obama, «ma la più importante è che vent’anni fa sono diventato l’uomo più fortunato della Terra, perché Michelle Obama accettò di sposarmi. L’anno prossimo non festeggeremo questa data davanti a 40 milioni di persone». Una volta arrivato il suo turno di parlare, Romney ha risposto scherzosamente: «Congratulazioni a lei, signor presidente, per il suo anniversario di matrimonio. Sono sicuro che questo sia il posto più romantico che lei potesse sognare per festeggiarlo: con me».
7. I tagli alla PBS
Rispondendo a una domanda sul bilancio del governo federale e sulla necessità di ridurre il debito, Romney ha promesso di tagliare radicalmente tutte le spese superflue. Romney ha citato, tra i suoi esempi, la stessa PBS, il network televisivo non-profit del moderatore Lehrer, che prende una quota (piccola) di sovvenzioni statali ogni anno. «Ho intenzione di tagliare i fondi per la PBS: a me piace la PBS, mi piace Big Bird, mi piace anche lei, ma non continuerò a prendere in prestito soldi dalla Cina per spenderli in cose che non possiamo permetterci». Big Bird è un pupazzo di Sesame Street, programma televisivo per bambini.
8. Chi ha vinto
Praticamente la totalità degli osservatori e degli analisti, di destra, di centro o di sinistra, concorda sul fatto che Mitt Romney è stato nettamente più convincente ed efficace di Barack Obama. Persino David Axelrod e David Plouffe, consulenti di lunga data del presidente degli Stati Uniti, hanno detto ai media che Romney potrebbe guadagnare qualche punto nei sondaggi dopo questo dibattito, sebbene ribadendo che la ricetta del candidato repubblicano farebbe male al paese. Obama è stato criticato sia per le sue risposte, più di una volta contorte e non immediate nel loro arrivare al punto, sia per il suo atteggiamento: quando Romney parlava teneva costantemente gli occhi bassi sugli appunti, apparendo distratto e svogliato.
James Carville, storico consulente democratico dell’era Clinton, ha detto alla CNN che «sembrava che Obama non volesse essere lì, mentre Romney sì». Andrew Sullivan, giornalista conservatore ma noto sostenitore di Obama, si è detto molto preoccupato e ha parlato addirittura di «disastro». Chris Matthews, presentatore di MSNBC molto popolare a sinistra, si è chiesto retoricamente «dov’era Obama stasera». Secondo Buzzfeed Obama ha dato a Romney “le prime boccate di ossigeno dopo settimane”. Il giornalista Ben Smith ha scritto che già nella prima mezz’ora Romney aveva dimostrato di essere in grado di mettersi sul livello del presidente e giocare con lui alla pari. La cosa significativa è che Romney è riuscito a essere aggressivo ed efficace senza mostrarsi estremista, e anzi esponendo posizioni moderate su questioni delicate come la regolazione dei mercati («le regole servono», ha detto a un certo punto perentoriamente).
I primi sondaggi effettuati dopo il dibattito confermano queste analisi. Secondo i primi dati diffusi da CBS, il 46 per cento degli spettatori ancora indecisi ha dato la vittoria a Romney, il 22 per cento a Obama, il 32 ha detto che è stato un pareggio. Il 56 per cento ha detto di avere un’opinione migliore di Romney dopo il dibattito. Secondo un sondaggio della CNN il 75 per cento degli elettori indipendenti pensa che Romney abbia vinto il dibattito, solo il 17 per cento pensa che abbia vinto Obama. Naturalmente si tratta di instant poll, quindi da prendere con le molle: solo nei prossimi giorni sarà possibile capire con certezza se e quale impatto ha avuto il dibattito – e tutto quello che se ne dirà dopo – nei dati dei singoli stati. Salvo grandi sorprese o errori, di norma i dibattiti non hanno grande impatto sui sondaggi stato per stato.
9. Di cosa non si è parlato
Nessuno dei due candidati ha attaccato l’altro sui suoi punti deboli. Romney non ha parlato del video di Obama del 2007 rilanciato ieri da alcune testate di orientamento conservatore né dell’attacco al consolato di Bengasi, in Libia. Obama non ha parlato né del famigerato video sul 47 per cento né di Bain Capital e delle tasse pagate da Romney. Questo ha sorpreso molti osservatori e diversi hanno criticato Obama per non avere approfittato delle debolezze del suo avversario (peraltro, invece, molto sfruttate negli spot televisivi dei democratici e della sua campagna).
10. Replay
La trascrizione integrale del dibattito è qui. Sul sito del New York Times è possibile vedere il video integrale del dibattito. Di seguito, invece, l’intero confronto sintetizzato in due minuti dal Washington Post.