L’arresto dell’amministratore di Tributi Italia
Giuseppe Saggese è accusato di peculato, secondo i magistrati la sua società di riscossione non avrebbe versato ai comuni gli importi delle imposte riscosse
Questa mattina la Guardia di Finanza ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal tribunale di Chiavari nei confronti di Giuseppe Saggese, l’amministratore di fatto di Tributi Italia. Come spiega il Corriere della Sera, Saggese è accusato di “peculato, dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, omesso versamento di ritenute certificate e omesso versamento IVA”. Tributi Italia si occupava della riscossione tributaria per conto di circa 400 comuni italiani, molti dei quali avevano di recente revocato le loro concessioni in seguito alla presunta sottrazione di molte somme di denaro. Dopo essere entrata in stato di insolvenza, la società è stata dichiarata fallita dal Tribunale di Roma ed è ora in amministrazione straordinaria con un commissario.
Doveva essere, secondo alcuni, l’alternativa comunale «buona» ad Equitalia. Ma in realtà non si è rivelata tale. L’amministratore di fatto della «Tributi Italia spa», società concessionaria per la riscossione dei tributi in oltre 400 comuni, è stato infatti arrestato dalla Guardia di Finanza che ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal tribunale di Chiavari. Le accuse nei confronti di Giuseppe Saggese sono peculato, dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, omesso versamento di ritenute certificate e omesso versamento Iva.
Secondo l’accusa la società, in amministrazione straordinaria con un commissario, avrebbe operato fino al 2010 riscuotendo imposte, mai versate ai comuni, per oltre cento milioni. Saggese, in particolare, avrebbe personalmente sottratto alla società circa 20 milioni.