Il discorso di Obama del 2007
Non è inedito ma da ieri la destra americana lo fa molto girare: parla soprattutto di poveri e neri, con un tono rivendicativo che oggi non siamo abituati a sentire da Obama
Ieri sera negli Stati Uniti, quando in Italia era notte, il canale televisivo FoxNews e i siti Internet di orientamento conservatore Drudge Report e Daily Caller hanno anticipato – e poi mostrato e a lungo discusso – il video di un discorso rivolto nel 2007 da Barack Obama, all’epoca senatore degli Stati Uniti, all’università di Hampton, un college della Virginia tradizionalmente a maggioranza nera. Il video era già noto: fu coperto e commentato dai principali media statunitensi (tra cui MSNBC e la stessa FoxNews) nel 2007 e durante la campagna elettorale del 2008, e alcuni estratti sono da allora su Youtube. L’enfasi con cui i media conservatori l’hanno ripreso – “una bomba”, “incendiario” – e la diffusione di alcuni segmenti inediti lo renderà per qualche giorno uno dei temi della discussione negli Stati Uniti, soprattutto perché durante quel discorso Obama parla con un tono piuttosto diverso da quello che si è abituati sentire.
Obama parla a una platea composta prevalentemente da neri e il suo tono è particolarmente rivendicatorio e “arrabbiato”: ricorda più quello di un pastore afroamericano che quello del candidato e presidente unificante e post-razziale, che ha promosso la ricerca del progresso e dell’uguaglianza attraverso approcci non conflittuali. In un passaggio del discorso, per esempio, Obama dice che il governo federale e le autorità non sono state solerti con le vittime dell’uragano Katrina a New Orleans quanto erano state con le vittime degli attentati dell’11 settembre o con quelle dell’uragano Andrew.
«Giù a New Orleans, dove ancora non hanno ricostruito tutto, venti mesi dopo, c’è una legge, una legge federale, si chiama Stafford Act. Quando il governo federale stanzia delle risorse per la ricostruzione del tuo territorio, il territorio deve versare al governo il 10 per cento di quella somma. Ogni dieci dollari che il governo federale stanzia per te, il governo locale deve dare un dollaro. Beh, ecco che cosa è successo. Dopo l’11 settembre, a New York, misero da parte lo Stafford Act. “È un problema troppo grave”, dissero. “Non possiamo pensare che New York si ricostruisca da sola. Lasciate perdere il dollaro che dovreste darci. Ecco dieci dollari”. Fu la cosa giusta da fare. Quando l’uragano Andrew colpì la Florida, la gente disse: “Guardate che devastazione. Non ci aspettiamo che voi ci mettiate dei vostri soldi. Ecco il denaro per ricostruire. Non aspetteremo che voi mettiate insieme dei soldi, perché siete parte della famiglia americana”. Sapete che cosa sta succedendo a New Orleans? “Dov’è il vostro dollaro? Dove sono i soldi per lo Stafford Act?” Non ha senso! E questo mi dice che in qualche modo non si ha a cuore allo stesso modo la gente giù a New Orleans!»
Quello che segue è il video diffuso da Daily Caller, e presentato come integrale. Il testo del discorso si può leggere qui, ma è incompleto: più volte Obama infatti va fuori dalla traccia e parla a braccio.
In un altro contestato passaggio del discorso, Obama elogia Jeremiah Wright, per molti anni suo pastore fino a che non se ne dissociò duramente nel 2008, quando ricevette molte critiche per via dei discorsi estremisti e verbalmente violenti del reverendo. All’epoca Obama si cacciò fuori dalle polemiche, rilanciando in grande stile la sua campagna, con il famoso discorso “A more perfect union”, in Italia conosciuto soprattutto come “discorso sulla razza”.
Obama parla così di Wright, durante il discorso ad Hampton:
«È il mio pastore, l’uomo che mi ha tirato su, che mi consiglia, che ascolta mia moglie quando si lamenta di me. È un grande amico e un grande leader, non solo a Chicago ma in tutto il paese»
Ma anche questo non svela niente di nuovo: circolano altri video e altri testi precedenti al 2008 in cui Barack Obama parla bene di Jeremiah Wright, e d’altra parte è noto il loro rapporto personale fino a quell’anno.
In un altro passaggio, uno dei pochi ancora inediti, Obama dice che i poveri «hanno bisogno di aiuto per cose basilari: come fare la spesa, come arrivare puntuali al lavoro, come vestirsi nel modo giusto, come comportarsi nel modo giusto in un ufficio. Non abbiamo bisogno di costruire nuove autostrade, nelle periferie. Dobbiamo investire nell’imprenditoria delle minoranze, nei nostri quartieri». Già nel 2008 Politico aveva inserito la prima frase di Obama su Katrina in una lista di gaffe ed errori della campagna elettorale, e allora Obama aveva spiegato che intendeva mostrare come e perché quelle persone fossero state deluse dalla risposta del governo all’emergenza.
La maggior parte degli osservatori oggi concorda che la cosa politicamente pericolosa per Obama di quel discorso è il tono, viscerale e aggressivo, lontano dalla sua nota ed equilibrata pacatezza, più che il contenuto. Allo stesso tempo, però, lo stile positivo e l’immagine di Obama sono molto consolidati nell’opinione pubblica e il gradimento personale dell’elettorato nei suoi confronti è anzi considerato una delle sue migliori risorse durante questa campagna elettorale: gran parte degli opinionisti che hanno preso posizione sul video, soprattutto su Twitter, considerano difficile che possa incrinarlo.
Molti opinionisti conservatori invece in queste ore hanno criticato Obama, accusandolo di avere una formazione razzista e di avere vestito i panni del pacifico leader unificante e post-razziale soltanto per ottenerne un vantaggio elettorale. Una fetta consistente dell’estrema destra pensa che Obama non sia stato sufficientemente attaccato su questo tema da John McCain, nel 2008, per via della reticenza dell’allora candidato repubblicano di prestarsi ad attacchi personali. Il video è stato diffuso anche per questo in un momento particolarmente delicato, visto che stasera negli Stati Uniti si terrà il primo fra i tre dibattiti tra Obama e il suo sfidante, Mitt Romney.
L’addetto stampa della campagna di Obama, Ben LaBolt, ha detto che la diffusione del video è “un evidente tentativo di cambiare argomento rispetto al video di Romney che attacca la metà del popolo americano”, riferendosi al famoso video sul 47 per cento. “L’unica cosa scioccante di questo video”, ha proseguito LaBolt, “è che i repubblicani suggeriscono sia sbagliato sostenere che dovremmo aiutare i veterani, i poveri e le altre persone appartenenti al famoso 47 per cento di cui parla Romney”. Romney però si è dissociato da questi attacchi a Obama, dicendo di non avere niente a che fare con la diffusione del video. Il capo della comunicazione della campagna Romney, Gail Gitcho, ha detto a Buzzfeed: «Qual è la notizia? Non lo so».