Guida al dibattito Obama-Romney
Come seguirlo, cosa tenere d'occhio, le foto dei preparativi, quali sono i punti deboli di ogni candidato e perché si stanno facendo un sacco di complimenti
di Francesco Costa – @francescocosta
Questa sera all’università di Denver il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, e il candidato repubblicano, Mitt Romney, si confronteranno per il primo dei tre confronti televisivi previsti da qui alla fine della campagna elettorale.
Quando
Il dibattito avrà inizio alle 19, ora di Denver, e si concluderà alle 20.30 di mercoledì. In Italia il dibattito inizierà alle 3 del mattino di giovedì e si concluderà alle 4.30.
Come
Il dibattito sarà diviso in sei sezioni da 15 minuti ciascuna. In tre sezioni si parlerà di economia, nelle altre tre di sanità, governabilità e ruolo del governo federale. Il moderatore sarà Jim Lehrer, storico giornalista televisivo della PBS che ha già moderato 11 confronti tv tra candidati alla presidenza.
Come vederlo
Negli Stati Uniti il confronto sarà trasmesso da tutti i principali canali televisivi: NBC, FOX, ABC, CBS, PBS, C-SPAN, Univision, CNN, CNBC, Fox News, MSNBC. Saranno disponibili anche molti streaming online, a cominciare dal sito del Wall Street Journal e da Youtube, che per la prima volta trasmetterà i dibattiti online. SkyTg24 e RaiNews24 trasmetteranno il dibattito in diretta e con traduzione simultanea in italiano.
Che cosa dicono i sondaggi
Versione breve: Obama è in vantaggio, Romney è in svantaggio. Versione lunga: dalla fine della convention in poi Obama ha guadagnato terreno praticamente dappertutto, stando ai sondaggi, ottenendo distacchi notevoli anche in diversi stati in bilico. Gli stati considerati in bilico sono in tutto dieci – Colorado, Florida, Iowa, North Carolina, New Hampshire, Nevada, Ohio, Pennsylvania e Virginia – ma alcuni di questi praticamente non lo sono più (vedi la Pennsylvania) e in diversi altri Obama ha un vantaggio difficile da colmare, salvo grandi sorprese. Il video girato di nascosto con Romney che accusa di pigrizia e vittimismo il 47 per cento del paese ha permesso a Obama di guadagnare terreno anche in alcuni stati che finora gli erano stati più ostili. Per questa ragione, i due candidati arrivano al dibattito con aspettative molto diverse: a Obama basta andare sul sicuro e assicurarsi che non succeda niente di grave; Romney invece deve tentare di stupire.
Le foto dei preparativi, a Denver
Che cosa tenere d’occhio
Da tempo si dice che il livello di preparazione degli staff e dei candidati sia così alto, in queste circostanze, da rendere molto complicato vincere o perdere nettamente un dibattito televisivo. Benché le sorprese siano improbabili, però, è importante tenere d’occhio che cosa accadrà nella prima mezz’ora. Come fa notare Politico, la fase iniziale del dibattito fisserà il tono e il ritmo dell’intero confronto. Se Romney andrà all’attacco con forza, Obama si troverà costretto a difendersi e rispondere; altrimenti le cose procederanno in modo più prevedibile e tranquillo.
Entrambi i candidati comunque hanno davanti un compito non facile. Obama vorrà continuare a dipingere Romney come un milionario fuori dalla realtà, come ha fatto con successo in queste settimane, ma parlare troppo male del suo avversario – in sua presenza, tra l’altro – potrebbe nuocere all’alto gradimento personale che gli americani hanno nei suoi confronti (anche quelli che si fidano poco delle sue proposte). Romney vorrà attaccare Obama soprattutto sull’economia ma non vorrà suonare disfattista o pessimista, dal momento che secondo i sondaggi la maggioranza degli americani pensa che l’economia degli Stati Uniti stia ripartendo.
Le questioni delicate
Ci sono due questioni piuttosto delicate che, sebbene non all’ordine del giorno, i due candidati potrebbero rivolgere all’altro nel tentativo di metterlo in difficoltà. Per Romney è il famoso discorso ripreso di nascosto nel quale accusa il 47 per cento degli americani – quelli che non pagano la tassa sul reddito, per la precisione – di essere pigri e vittimisti. Per Obama invece il tema delicato è quanto accaduto l’11 settembre in Libia, l’aggressione al consolato di Bengasi e l’uccisione dell’ambasciatore Chris Stevens: è ormai opinione diffusa tra analisti e commentatori che quel giorno qualcosa con l’intelligence sia andato storto, e Romney ha già – goffamente – criticato in passato la reazione della Casa Bianca definendola debole e subalterna.
Il gioco delle aspettative
Un pareggio per zero a zero tra Inter e Frosinone è un pareggio, ma non ha lo stesso valore per entrambe le squadre. Per questo per entrambi gli staff è fondamentale abbassare le aspettative sul loro candidato, in questo momento, così da avere poi gioco più facile nel far passare un pareggio per una vittoria, o nel contenere eventuali sconfitte. Lo staff di Obama ha fatto notare come il presidente ha meno tempo del suo avversario per preparare il dibattito, dovendo fare appunto il presidente, e non ha affrontato l’impegnativa e lunghissima serie di dibattiti che hanno temprato Romney durante le primarie. Obama stesso ha detto che «Romney è uno bravo nei dibattiti, mentre io me la cavo e basta». David Plouffe, suo importante consulente, ha detto che Romney è «più preparato di qualsiasi altro candidato, forse nella storia, di certo della memoria recente». Lo staff di Romney ha risposto dicendo che Obama è “uno dei più grandi oratori dell’era moderna”. Una portavoce di Romney, Andrea Saul, ha detto che «è difficile immaginare che qualcuno possa battere Obama in un dibattito».