Il primo giorno al ministero
Antonio Pascale racconta la lettura e la scrittura di circolari appositamente incomprensibili e l'intraducibilità delle parole "condono edilizio"
Antonio Pascale, giornalista, scrittore e blogger del Post, lavora dal 1989 al ministero delle Politiche agricole. Oggi racconta sul Corriere della Sera un pezzo del funzionamento della pubblica amministrazione in Italia, a partire da una cosa che accadde durante il suo primo giorno di lavoro.
Il primo giorno di lavoro è come il primo bacio. Il primo giorno da ministeriale, quello, è stato ancora più importante. Al concorso, tra le varie domande, avevo risposto sugli art. 97 e 98 della Costituzione. Bellissimi. «I pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge, in modo che siano assicurati il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione». Il 98 invece: «I pubblici impiegati sono al servizio esclusivo della Nazione». Insomma sarei stato un civil servant. E con questa ambizione entrai al Ministero.
Poi un vecchio direttore il primo giorno di lavoro, mi chiamò: legga questa circolare esplicativa ancora in bozze e mi dica con tutta sincerità cosa capisce. Mi ritirai nella mia stanza, in mano la famosa matita rosso blu e cominciai a leggere. Ora, sarà stato per le subordinate che si inseguivano senza tregua, per i rimandi snervanti, per una serie di punti numerati con A) a) A1 aa1 e via dicendo, io pensai che solo una mente alienata potesse aver prodotto quel documento. Così andai dal vecchio direttore e balbettando dissi: non ho capito niente. E lui rispose con un mezzo sorriso: bene, allora è perfetta!