Lo spot di un sopravvissuto di Aurora contro le armi
Stephen Barton fu gravemente ferito durante il massacro al cinema, e ha una richiesta per Barack Obama e Mitt Romney
Stephen Barton è un ragazzo di 22 anni e il 20 luglio scorso era nella sala del cinema di Aurora in cui James Eagan Holmes si mise a sparare, uccidendo 12 persone e ferendone altre 58 nel corso della prima del film di Batman The Dark Knigh Rises. Fu colpito di striscio al viso e al collo da alcuni proiettili, pochi centimetri più in là e sarebbe probabilmente morto sul colpo. Barton ora appare in uno spot televisivo indirizzato ai candidati alle presidenziali di novembre negli Stati Uniti, chiedendo a entrambi quali piani abbiano per attuare un migliore controllo delle armi nel paese.
Lo spot è stato finanziato e realizzato da Mayors Against Illegal Guns (MAIG), una associazione di oltre 600 sindaci degli Stati Uniti che sostengono e promuovo iniziative e nuove proposte di legge per combattere il traffico illegale di armi e ridurre la loro diffusione. Il gruppo esiste da oltre sei anni e tra i suoi membri ha anche Michael Bloomberg, il sindaco di New York. Nel MAIG ci sono sia esponenti democratici sia repubblicani.
Barton racconta la sua storia seduto su una poltroncina nella sala di un cinema. Spiega brevemente che cosa gli accadde a luglio, le cicatrici che gli sono rimaste e in via di guarigione e riconosce di essere stato fortunato. Dice che altre 48mila persone non saranno fortunate come lui nei prossimi quattro anni, perché saranno uccise con un’arma da fuoco in tutto il paese. Il messaggio si conclude con un invito per gli spettatori: «Quando guarderete i dibattiti presidenziali, chiedetevi: chi ha un piano per fermare la violenza legata alle armi da fuoco?».