Tre sagre al giorno
Marco Imarisio racconta sul Corriere della sera l'illuminante storia del consigliere piemontese che ha il record di assenze e di rimborsi spese
Oggi Marco Imarisio, sul Corriere della Sera, racconta la storia del consigliere regionale piemontese Roberto Boniperti (PdL), primo in classifica nell’assemblea per rimborsi spese e numero di assenze. I due primati sono collegati: Boniperti, scrive Imarisio, è sempre in giro per il Piemonte ed è arrivato a visitare tre sagre in un giorno soltanto. Questo attivismo sul territorio comporta numerose assenze dalle riunioni del consiglio regionale, ma anche tanti rimborsi per i chilometri percorsi. Boniperti si difende: «Non sono il Fiorito del nord».
Roberto Boniperti, classe 1962, parla, si muove e si veste come Ezio Greggio negli anni Ottanta. Sembra un reperto storico della Milano da bere, ma nasce assicuratore in un paese a pochi chilometri da Novara. «Tutta la vita a combattere il razzismo dei torinesi che ci considerano dei lombardi. I miei problemi nascono da questa discriminazione».
Il destino da commesso viaggiatore della politica non è stato una scelta consapevole, ma un esilio. «Mi dipingete come un mostro per la faccenda dei rimborsi, dei 40.000 dichiarati in un anno. Si metta nei miei panni: una volta arrivati a Torino tutti i miei colleghi hanno avuto un posticino, la vicepresidenza di una commissione, un assessorato. Io nulla, nisba, due di picche. Sono un peperino, dico sempre le cose come stanno. E quindi il Pdl mi ha tagliato fuori».
A quel punto c’è solo la strada su cui può contare, la strada è l’unica salvezza, come cantava Giorgio Gaber. «Non lo conosco, ma sembra l’abbia scritta per me. Sono stato obbligato a mettermi in mezzo alla gente. A partire e correre, correre, per crearmi una rete di persone mie. Agosto è il mese delle feste patronali: piatto ricco mi ci ficco». Le polizze sono ormai un ricordo da evocare con nostalgia. «Passo nella mia bella agenzia una volta al massimo alla settimana, ma sono sempre connesso, si capisce».
Continua a leggere sul sito del Corriere della sera