La marcia degli unionisti a Belfast
Le foto della manifestazione con cui i protestanti hanno commemorato la loro secolare opposizione all'Irlanda indipendente
Oggi a Belfast, in Irlanda del Nord, 30.000 persone hanno partecipato alla marcia organizzata dall’Ordine di Orange per celebrare il centesimo anniversario della firma dell’Ulster Covenant, il documento con cui gli irlandesi protestanti si opposero all’indipendenza dell’isola dal Regno Unito. Migliaia di agenti sono stati impegnati a sorvegliare la manifestazione, che ha attraversato molti quartieri cattolici. La parata è stata pacifica, nonostante nei giorni scorsi ci siano stati parecchi scontri tra cattolici e protestanti.
L’Irlanda del Nord è divisa ormai da un secolo tra i protestanti (chiamati anche Unionisti o Lealisti), fedeli alla corona britannica, e i cattolici, che chiedono l’annessione dell’Ulster (ossia l’Irlanda del Nord) alla Repubblica di Irlanda. Le divisioni tra i due gruppi sono spesso state violente e hanno più volte sfiorato la guerra civile. In questi scontri si è distinta, in particolare negli anni Ottanta, l’organizzazione terroristica nota come IRA. L’Ordine di Orange è una delle organizzazioni protestanti e unionisti più attive e prende il nome da Guglielmo d’Orange, lo statolder d’Olanda, protestante, che alla fine del Seicento sconfisse il re d’Inghilterra Giacomo II, cattolico, e divenne a sua volta re d’Inghilterra. Duemila Orangemen – i membri dell’Ordine – hanno aperto oggi la marcia commemorativa.
L’Ulster Covenant fu firmato nel 1912 da circa 500 mila cittadini dell’Irlanda del Nord, di religione protestante, che chiedevano di restare sotto il governo britannico e si opponevano alla creazione di un parlamento a Dublino. Alla marcia hanno assistito anche molti cattolici che hanno esposto cartelli di protesta.
Gli accordi presi tra gli Orangemen e la Commissione per la parate (l’organo del governo nordirlandese che regola le parate) prevedevano che nel passare davanti alla cattedrale cattolica di St. Patrick, uno dei luoghi simobolo di Belfast, le bande suonassero solo inni religiosi. Ma secondo i cattolici una banda degli Orangemen ha violato gli accordi e passando davanti alla chiesa ha suonato un inno unionista.
Foto: AP Photo/Peter Morrison