Il produttore del film su Maometto è stato arrestato
Nakoula Basseley Nakoula ha violato i termini della libertà vigilata, è stato fermato a Los Angeles senza possibilità di rilascio su cauzione
Nakoula Basseley Nakoula, l’uomo considerato il produttore del film “satirico” L’innocenza dei musulmani il cui trailer ha causato nelle ultime settimane proteste in molti paesi a maggioranza musulmana, è stato arrestato ieri a Los Angeles per violazione della libertà condizionata.
Dopo la diffusione del trailer di 14 minuti, le indagini di Associated Press per risalire al regista avevano portato a lui. L’uomo, raggiunto dai giornalisti, aveva però detto di essere solo un dirigente della società che aveva finanziato la produzione e aveva ripetuto che il regista era quel “Sam Bacile” cui era stata attribuita la paternità del film nelle prime ore dopo gli attacchi. Mostrando la sua patente ai giornalisti per provare la sua identità, Nakoula avrebbe coperto con il pollice il suo secondo nome, Basseley (che si pronuncia più o meno come “Bacile”).
Nakoula Basseley Nakoula è un cristiano copto di 55 anni che abita vicino a Los Angeles e che era stato condannato nel 2010 a 21 mesi di prigione per frode bancaria. Nel febbraio 2009 era stato accusato per aver utilizzato su Internet (con l’aiuto di alcuni complici) le identità di alcuni clienti della Wells Fargo Bank e aver recuperato illegalmente centinaia di migliaia di dollari. Dal giugno del 2011 Nakoula Basseley Nakoula era sottoposto a un regime di libertà condizionata che aveva ottenuto impegnandosi a rispettare alcune condizioni, comprese quelle relative a “comportamenti propri” su internet: «L’imputato può adoperare il web solo per ragioni di lavoro e a nessun altro fine», diceva la disposizione del giudice. Lo scorso 15 settembre, dopo l’assalto al consolato di Bengasi e l’uccisione dell’ambasciatore degli Stati Uniti in Libia, Chris Stevens, Nakoula era stato interrogato e poi aveva fatto perdere le proprie tracce. Ieri sera è dunque stato fermato per violazione della libertà condizionata.
Durante un’udienza preliminare che si è svolta subito dopo il suo arresto, Nakoula Basseley Nakoula ha reso una falsa dichiarazione agli inquirenti dicendo di chiamarsi Mark Basseley Yousseff. Steve Seiden, l’avvocato di Nakoula, ha sostenuto però che l’uomo, dopo la diffusione del trailer, non poteva essere imprigionato per motivi di sicurezza presso il Centro di Detenzione di Los Angeles, dove sono presenti molti musulmani. La giudice Suzanne Segal ha comunque deciso che Nakoula Basseley Nakoula sarà incarcerato senza la possibilità di essere liberato su cauzione, a causa del rischio di fuga e del fatto che rappresenta un pericolo per la comunità.
Foto: Nakoula Basseley Nakoula, interrogato dalla polizia
di Los Angeles il 15 settembre 2012. (AP Photo/CBS2-KCAL9, File)