Napolitano sulle carceri
Su indulto e amnistia suggerisce «un possibile, speciale ricorso a misure di clemenza, e una necessaria riflessione sull'attuale formulazione della Costituzione che a ciò oppone così rilevanti ostacoli»
La Presidenza della Repubblica ha diffuso nel pomeriggio di giovedì questa nota sulla situazione delle carceri.
“Auspico che proposte volte a incidere sulle cause strutturali della degenerazione dello stato delle carceri in Italia trovino sollecita approvazione in Parlamento”
“Nel ricevere il prof. Pugiotto e altri firmatari di una lettera aperta a me indirizzata sui temi della situazione carceraria, ho con loro condiviso una dura analisi critica e l’espressione di una forte tensione istituzionale e morale per una realtà che non fa onore al nostro paese, ma anzi ne ferisce la credibilità internazionale e il rapporto con le istituzioni europee”. Lo ha dichiarato il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
“Ho ribadito – ha continuato il Capo dello Stato – l’allarme e l’appello che nel luglio scorso rivolsi al Parlamento in occasione di un importante convegno svoltosi al Senato e a cui è seguito peraltro – mi è sembrato giusto sottolinearlo – uno sforzo intenso del governo, nel rapporto con le forze politiche che lo sostengono, per intervenire in materia con molteplici proposte e interventi. Sono state così affrontate – conseguendosi già dei risultati – scottanti esigenze di riduzione della popolazione carceraria e di creazione di condizioni più civili per quanti scontano sanzioni detentive senza potersi riconoscere nella funzione rieducativa che la Costituzione assegna all’espiazione di condanne penali. Ho rinnovato l’auspicio che proposte volte a incidere anche e soprattutto sulle cause strutturali della degenerazione dello stato delle carceri in Italia trovino sollecita approvazione in Parlamento. A cominciare da quelle, già in avanzato stadio di esame, per l’introduzione di pene alternative alla prigione”.
“Restano – ha concluso il Presidente Napolitano – nello stesso tempo aperte all’attenzione del Parlamento – in questa legislatura ormai vicina al suo termine e in quella che presto inizierà – sia le questioni di un possibile, speciale ricorso a misure di clemenza, sia della necessaria riflessione sull’attuale formulazione dell’art. 79 della Costituzione che a ciò oppone così rilevanti ostacoli”.