La Cassazione ha confermato la condanna per Sallusti
Cosa succede adesso e le reazioni dell'interessato e della politica
I giudici della quinta sezione penale della Cassazione hanno confermato la condanna a 14 mesi per Alessandro Sallusti, attuale direttore de Il Giornale, per diffamazione a mezzo stampa nei confronti del magistrato Giuseppe Cocilovo. La Corte, presieduta da Aldo Grassi, dopo una camera di consiglio di circa due ore e mezzo, ha respinto completamente il ricorso presentato dalla difesa di Sallusti. Negate anche le attenuanti generiche richieste dal Pg Gioacchino Izzo che avrebbero potuto portare a una riduzione della pena. “La notizia pubblicata” da Libero per la quale l’allora direttore del quotidiano Alessandro Sallusti è stato condannato “era falsa”, sottolinea la Corte di Cassazione in una nota.
Avendo deciso di non chiedere una misura alternativa alla pena come i servizi sociali, per Sallusti quando la sentenza diverrà esecutiva si aprirebbero le porte del carcere. La sentenza, ha spiegato il procuratore capo di Milano Bruti Liberati, sarà esecutiva entro trenta giorni da quando la Suprema Corte comunicherà il verdetto ai magistrati milanesi che si occupano dell’esecuzaione della pena. Sempre Bruti LIberati ha spiegato che l’esecuzione della pena detentiva sarà automaticamente sospesa in quanto Sallusti risulta non avere cumuli di pena né recidive. Sallusti avrà quindi 30 giorni di tempo per chiedere al tribunale di Sorveglianza (in composizione collegiale) una misura alternativa: l’affidamento in prova ai servizi sociali o la detenzione domiciliare o la semilibertà. Il procuratore ha precisato anche che, dopo la condanna definitiva in Cassazione per Sallusti, la competenza relativa all’esecuzione della pena spetta alla procura della Repubblica e non alla procura generale poiché, rispetto al primo grado, è stata apportata una modifica solo sull’entità della pena.
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