Sciopero generale in Grecia, oggi
Organizzato contro i nuovi tagli alla spesa pubblica, condizione necessaria per ricevere la rata del prestito internazionale: si temono scontri come a febbraio
Oggi in Grecia è stato organizzato uno sciopero generale di 24 ore contro i nuovi tagli previsti e negoziati tra il governo di coalizione guidato dal conservatore Antonis Samaras e il Fondo Monetario Internazionale, la Banca Centrale Europea e l’Unione Europea (la cosiddetta “troika”). La mobilitazione è stata convocata dai due principali sindacati del Paese (GSEE e Adedy), che insieme riuniscono metà della forza lavoro della Grecia, ed è sostenuta dal partito di sinistra Syriza. Si tratta del terzo sciopero generale dall’inizio dell’anno ma il primo da quando si è insediato, nel mese di giugno, il governo guidato da Antonis Samaras, del partito di centrodestra Nuova Democrazia. Secondo un sondaggio condotto la scorsa settimana dall’istituto MRB, oltre il 90 per cento dei greci crede che le nuove misure di austerità siano ingiuste e tutte a carico dei poveri.
(Il guaio della Grecia non è la Grecia)
Hanno deciso di aderire allo sciopero i rappresentanti di categoria degli impiegati statali, dei commercianti, dei medici e dei liberi professionisti, dei giornalisti e dei tecnici dei mezzi d’informazione (dalle 11.00 fino alle 15.00). Il trasporto pubblico resterà fermo per tutto il giorno, a eccezione dei treni urbani che serviranno a facilitare gli spostamenti dei manifestanti. Anche i controllori del traffico aereo saranno assenti dal lavoro fino alle ore 15.00 e due compagnie greche, Olympic Air e Aegean Airlines, hanno dovuto cancellare e riprogrammare una serie di voli. Per la giornata di oggi sono stati inoltre organizzati dei cortei in molte città: i due principali si svolgeranno nel centro di Atene dove sono stati schierati circa 5mila poliziotti nel timore che, come a febbraio, si verifichino episodi di violenza.
(Le foto di Atene dopo le proteste e le violenze di febbraio)
Le misure attualmente in esame al Parlamento, oltre a una serie di riforme strutturali dello stato, prevedono tagli alla spesa pubblica per 11,5 miliardi di euro: ai salari, alla previdenza sociale e alle pensioni con un contestuale aumento dell’età pensionabile da 65 a 67 anni. Questi interventi sono una condizione necessaria per sbloccare la rata di fondi di salvataggio per 31,5 miliardi di euro stabilita dall’Unione Europea, dalla BCE e dal FMI nell’ambito del secondo piano di aiuti concordato pochi mesi fa e che ha un valore totale di 173 miliardi di euro. Il governo ha bisogno di ricevere questa tranche per evitare il fallimento nelle prossime settimane. E c’è già chi ritiene necessario, per salvare il paese, un terzo prestito internazionale.
(La Grecia avrà bisogno di più soldi?)
Intanto la situazione economica e sociale della Grecia continua a fornire dati drammatici. Secondo l’istituto nazionale di statistica, la disoccupazione nel secondo trimestre del 2012 ha raggiunto un nuovo record del 23,6 per cento. Rispetto al primo trimestre di quest’anno c’è stato un aumento dei disoccupati – che sono 1,1 milioni di persone in numero assoluto, in un paese di circa 10 milioni di abitanti – del 4,3 per cento. Tra i giovani, nella fascia d’età 15-24 anni, la disoccupazione arriva al 53,9 per cento.
Foto: i cartelli per le strade di Atene che annunciano lo sciopero generale di oggi
(AP Photo/Thanassis Stavrakis)