Il Village Voice cambia proprietà
Lo storico settimanale gratuito del Village di New York spera così di recuperare inserzionisti e distanziarsi da Backpage, controverso sito di annunci per adulti
Il Village Voice, storico settimanale gratuito di New York, ha cambiato proprietà. La società che lo pubblicava, Village Voice Media, lo ha ceduto insieme ad altri dodici giornali e i relativi siti Internet a una società che si chiama Voice Media Group, di proprietà in maggioranza di Scott Tobias, ex direttore operativo di Village Voice Media. Tobias sarà il direttore esecutivo e gestirà la società insieme a un gruppo di dirigenti provenienti da Village Voice Media. La speranza è far uscire il Village Voice dalla crisi di inserzionisti e dalla perdita di prestigio degli ultimi tempi, causata principalmente delle proteste da parte di attivisti, politici e opinione pubblica contro Backpage, un sito di annunci per adulti di proprietà di Village Voice Media.
Alcuni attivisti hanno infatti criticato la sezione di annunci a sfondo sessuale di Backpage, accusandolo di favorire la prostituzione, lo sfruttamento sessuale e gli abusi sessuali sui minori. I dirigenti di Backpage sostengono che la società si preoccupa di individuare e segnalare alla polizia gli annunci che potrebbero nascondere sfruttamento sessuale minorile e di fare, in questo modo, un servizio alla società. Secondo il Wall Street Journal, Backpage è ormai il principale sito americano di annunci per adulti, dopo la chiusura della sezione per adulti di Craigslist nel 2010: gestisce il 79 per cento degli annunci e ha un ricavo mensile di 2,3 milioni di dollari. Il sito continuerà a essere di proprietà dii Jim Larkin e Michael Lacey, che hanno la maggioranza di Village Voice Media.
Le polemiche contro gli annunci a contenuto sessuale di Backpage sono iniziate lo scorso autunno: più di 230 mila persone, tra cui leader religiosi, senatori americani, associazioni no profit e personaggi dello spettacolo – come i R.E.M. e Alicia Keys – hanno firmato delle petizioni chiedendo di rimuoverli. Da aprile molte aziende hanno ritirato le loro pubblicità sui giornali di proprietà di Village Voice Media nel tentativo di fare pressione sulla società e costringerla a chiudere la sezione per adulti di Backpage. Il venir meno di grosse fette di pubblicità ha danneggiato notevolmente il Village Voice, che era in crisi dal 2005, quando era stato acquistato dalla società New Times Media. Da allora, secondo molti critici, il giornale ha perso mordente ed è diventato un prodotto più banale e simile agli altri in circolazione, mentre molti redattori storici sono stati licenziati o hanno dato le dimissioni. Tra questi il direttore Tony Ortega, che lasciò il Village Voice lo scorso anno per terminare il suo libro contro la setta di Scientology.
Il Village Voice è un settimanale storico del Village, un quartiere di New York abitato storicamente da artisti e intellettuali di sinistra. Il giornale venne fondato in un appartamento da Dan Wolf, Ed Fancher e Norman Mailer nell’ottobre del 1955 e inizialmente si occupava soltanto delle notizie che riguardavano il quartiere, per poi allargarsi a coprire le altre zone della città negli anni Sessanta. Era caratterizzato – oltre alla diffusione gratuita – dallo spirito critico, provocatorio e “alternativo”. Indagava sulle politiche locali e raccontava in modo esaustivo le novità più interessanti in campo artistico e culturale. Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, tra cui tre volte il Premio Pulitzer (nel 1981, 1986 e 2000).