Quelli di destra che votano Renzi alle primarie
La politologa di destra Sofia Ventura spiega sul Foglio che andrà a votare per scegliere il candidato del centrosinistra, e se vince Renzi voterà PD: altrimenti no
Sofia Ventura è un’intellettuale e politologa che scrive sul Corriere della Sera e sull’Espresso ed è stata in questi anni politicamente vicina alla destra di Gianfranco Fini. Oggi ha scritto un articolo sul Foglio annunciando la sua intenzione di votare alle primarie del centrosinistra per sostenere la candidatura di Matteo Renzi, la cui vittoria la convincerebbe a votare il Partito Democratico. Diversamente, dice, non voterà PD. E al di là dell’articolazione del suo pensiero e della sua opinione, il suo caso potrebbe diffondersi, impensierire i rivali di Renzi e generare agitazioni nell’organizzazione delle primarie.
Per questi motivi ho deciso che voterò alle primarie della sinistra dando la mia preferenza a Matteo Renzi. E lo farò anche se dovrò recarmi in qualche sezione di partito per iscrivermi in qualche albo, magari con la minaccia di avere la posta inondata da spam che mi informa di ogni minima iniziativa del Pd, di Sel o altro da qui ai prossimi decenni. Naturalmente, se alla fine Renzi risulterà vincitore, alle prossime elezioni voterò per il Pd; se i vincitori saranno Bersani o Vendola me ne guarderò bene. Perché da libera cittadina ho deciso che voglio dare la mia fiducia all’ipotetico Pd di Renzi, altri Pd al momento non m’interessano.
E’ scandaloso tutto ciò? In molti ritengono di sì. Dopo che Renzi ha fatto appello anche ai delusi del centrodestra, nel partito del segretario Bersani già si denuncia l’infiltrazione di elettori che non appartengono al “popolo” di centrosinistra e, dunque, il pericolo che il risultato sia alterato da chi non avrebbe alcun diritto a scegliere il candidato premier di quella parte. Eppure, quel diritto io ritengo di possederlo. Perché non credo che oggi in politica possano esistere case, popoli, perimetri. Credo che debbano esistere donne e uomini che si assumono responsabilità e sottopongono la propria idea di società, la propria faccia e il proprio impegno a cittadini che con la ragione, l’istinto e la passione li valutano, li scelgono o li rifiutano.
(leggi per intero sul sito del Foglio)