Il documento di 70 scrittori contro Carofiglio
Lo scrittore e senatore PD ha fatto causa all'editor di Ponte alle Grazie, che su Facebook lo aveva definito "scribacchino" e "mestierante"
Dopo l’assegnazione ad Alessandro Piperno del premio Strega 2012, Vincenzo Ostuni, poeta ed editor di Ponte alla Grazie (la casa editrice del libro di Emanuele Trevi che si è classificato secondo) aveva definito sulla sua pagina Facebook Gianrico Carofiglio (arrivato terzo) “scribacchino” e “mestierante”. L’ex magistrato e senatore del Partito Democratico lo ha denunciato per diffamazione, chiedendogli 50 mila euro. Un gruppo di 70 scrittori – e tra loro Andrea Cortellessa che sul Manifesto definisce però “scomposta” la frase di Ostuni – ha a sua volta reagito firmando un documento a difesa del critico e, soprattutto, del diritto di critica. Domani a Roma i firmatari hanno organizzato anche una manifestazione. Lo spiega Raffaella De Santis su Repubblica di oggi.
“La decisione di Carofiglio è grave perché, anche a prescindere dalle possibilità di successo della causa, la sua azione legale palesa un intento intimidatorio verso tutti coloro che si occupano di letteratura nel nostro paese”. Partendo da questa motivazione, scritta nero su bianco in un breve documento, un gruppo iniziale di 43 scrittori (ma le adesioni nel frattempo continuano ad aumentare e sono arrivate a 70) ha deciso di intervenire in difesa di Vincenzo Ostuni dopo l’azione civile per diffamazione intentata ai suoi danni da Gianrico Carofiglio.
I firmatari (tra cui Nanni Balestrini, Marco Belpoliti, Franco Cordelli, Andrea Cortellessa, Gabriele Pedullà, Giorgio Vasta, Paolo Virno, Valerio Magrelli, Christian Raimo) andranno domani alle 11 davanti al commissariato di Piazza del Collegio Romano, lo stesso di Don Ciccio Ingravallo in Quer pasticciaccio brutto de via Merulana, a ripetere la frase incriminata di Ostuni. A qualche ora dal verdetto del Premio Strega, l’editor di Ponte alle Grazie aveva infatti definito sulla sua pagina facebook Il silenzio dell’Onda, romanzo classificatosi terzo, «un libro letterariamente inesistente, scritto con i piedi da uno scribacchino mestierante, senza un’idea, senza un’ombra di “responsabilità dello stile”…”».