Perché Cagliari-Roma è stata rinviata
Si doveva giocare a porte chiuse, ma Cellino aveva invitato i tifosi ad andare allo stadio lo stesso: la decisione è arrivata dopo una riunione notturna in prefettura
Aggiornamento, ore 12.45: L’AS Roma ha annunciato, attraverso un comunicato pubblicato anche sul sito ufficiale della società, di voler presentare un reclamo presso le autorità sportive competenti che potrebbe portare alla vittoria a tavolino della Roma per 0 a 3. Nel frattempo, scrive la Gazzetta dello Sport, la procura federale della FIGC ha aperto un’inchiesta sul caso.
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La partita di Serie A tra Cagliari e Roma, che si sarebbe dovuta giocare oggi alle 15 allo stadio “Is Arenas” di Quartu Sant’Elena (vicino a Cagliari) è stata rinviata per motivi di ordine pubblico per decisione del Prefetto di Cagliari, Giovanni Balsamo. La decisione è stata presa intorno all’una di questa notte, dopo una riunione di circa due ore: che era stata indetta d’urgenza dalla prefettura, dopo la pubblicazione da parte del Cagliari di un comunicato che ha fatto molto discutere.
Ieri sera, infatti, il presidente del Cagliari Cellino aveva invitato i propri tifosi a presentarsi allo stadio “Is Arenas” nonostante la precedente decisione della prefettura di far giocare la partita contro la Roma a porte chiuse, vista l’inagibilità della struttura. Sul comunicato diffuso dalla società sul sito ufficiale si legge:
«Visto il perdurare della situazione che porta a non vedere più un futuro per via delle difficoltà burocratiche ed il disinteresse collettivo delle istituzioni, invita e chiede a tutti i suoi tifosi, titolari di biglietto e abbonamento, di recarsi allo stadio per assistere alla partita Cagliari-Roma nel rispetto dell’ordine e della civiltà. La Società Cagliari Calcio e i suoi ingegneri reputano infatti la struttura agibile e sicura.»
Il presidente Cellino – 56 anni, proprietario di una grande azienda di lavorazione dei cereali e presidente del Cagliari da vent’anni – ha anche un importante ruolo di dirigenza nel calcio italiano: insieme a Maurizio Beretta, fa parte del Consiglio federale della FIGC come rappresentante della Lega nazionale professionisti Serie A.
La storia dello stadio “Is Arenas” (che in sardo vuol dire “le sabbie”) è abbastanza particolare. Nato come stadio del comune di Quartu Sant’Elena, a poca distanza da Cagliari, è stato scelto dal Cagliari come stadio temporaneo dopo che lo storico stadio “Sant’Elia” di Cagliari era stato dichiarato inagibile l’anno scorso. A causa di questa decisione, il Cagliari aveva giocato le ultime partite casalinghe del campionato scorso allo stadio Nereo Rocco di Trieste, ma dall’inizio di questo campionato contava di poter giocare a “Is Arenas”, che nel frattempo era stato ampliato fino a raggiungere una capienza di oltre 16 mila spettatori grazie all’utilizzo di tribune prefabbricate costruite con tubi metallici.
Come ha scritto il blog Futbologia.org – che ha anche una galleria fotografica del vecchio e del nuovo stadio – alla fine di agosto la struttura di “Is Arenas” era ancora in allestimento: mancava la tribuna centrale, i parcheggi, le vie di fuga, addirittura gli spogliatoi, per i quali si era anche pensato di usare il vicino palazzetto dello sport. Non stupisce, dunque, che a fine agosto le autorità competenti non avessero concesso l’agibilità alla struttura, spingendo la società a bloccare la campagna abbonamenti e la vendita dei biglietti.
La prima partita in casa, quella contro l’Atalanta giocata il 2 settembre, era stata giocata a porte chiuse, così come a porte chiuse si sarebbe dovuto giocare la partita con la Roma di oggi. Ma la decisione di Cellino di forzare la situazione invitando il pubblico (erano previste circa 5 mila persone tra abbonati e non) a recarsi allo stadio nonostante l’inagibilità, ha portato la prefettura alla decisione di rinviare la partita. È possibile che si giochi mercoledì 3 ottobre, che è la prima data disponibile, ma ancora non si sa in che stadio, o se ci sarà o meno il pubblico.
Nella foto: Massimo Cellino sugli spalti dello stadio Nereo Rocco di Trieste.
(Claudio Villa/Getty Images)