Perché in ospedale ci si sveglia all’alba?
Il Corriere della Sera su certe abitudini e i rumori a cui sono sottoposti i pazienti
Giuseppe Remuzzi sul Corriere della Sera di oggi – con richiamo in prima pagina – si chiede qual è il senso della pratica di svegliare molto presto i pazienti degli ospedali, citando studi e opinioni in materia.
Le luci si accendono, l’infermiera sveglia il paziente. All’alba. Termometro, c’è da provare la febbre. È un risveglio standard negli ospedali. Ora però uno studio americano sulla rivista Annals of Internal Medicine spiega che i rumori ospedalieri nuocciono alla salute mentre il sonno aiuta a guarire.
«Svegliare una persona senza motivi non è un reato grave. La prima volta almeno». Così Robert Anson Heinlein in «Lazarus Long l’Immortale». «Buon giorno», dico una di queste mattine a un ammalato dell’ospedale. «Come va?». «Bene, cioè abbastanza bene», mi risponde, e io «perché abbastanza, non si trova bene qui da noi?». «Dormo male». «Che succede?». «Le infermiere sono gentili, ma alle sei del mattino a volte nel bel mezzo di un sogno accendono la luce e mi svegliano: è l’ora del termometro. Ma io la febbre non l’ho, non l’ho mai avuta. E poi c’è da provare la pressione. Perché? La mia è sempre stata normale, certo che se mi svegliano in quel modo lì si alza. E dopo tutto questo trambusto non mi riaddormento più». E ancora: «Ho dormito poco, qualche pisolino come i gatti – mi dice un mattino un altro malato – è normale, sono in Ospedale».