Romney registrato di nascosto
Filmato durante una cena privata di raccolta fondi, il candidato repubblicano dice cose poco simpatiche della metà degli americani e molto altro
di Francesco Costa – @francescocosta
In svantaggio nei sondaggi e a 50 giorni dalle elezioni presidenziali, Mitt Romney è incappato ieri in un guaio che potrebbe condizionare ulteriormente le sue possibilità di vittoria. Il sito Mother Jones, storica rivista statunitense di sinistra, ha pubblicato ieri online alcuni video registrati da una telecamera nascosta durante una cena di raccolta fondi di Romney. Nei video, il candidato repubblicano esprime opinioni piuttosto nette sugli elettori statunitensi e sulle sue possibilità di battere Obama.
Il passaggio più contestato è quello in cui Romney dice che:
C’è un 47 per cento di persone che voteranno per il presidente in qualsiasi caso. C’è un 47 per cento di persone che stanno dalla sua parte perché dipendono dal governo, perché si ritengono delle vittime, perché credono che il governo abbia la responsabilità di occuparsi di loro, che credono di avere il diritto a copertura sanitaria, cibo, casa, qualsiasi cosa. Che sia un diritto e che il governo dovrebbe fornirgli tutto. E loro voteranno questo presidente in qualsiasi caso… questa è gente che non paga le imposte sul reddito da lavoro. […] Quello che io devo fare è non preoccuparmi di queste persone. Non le convincerò mai che dovrebbero prendersi la responsabilità di pensare alle proprie vite.
Negli Stati Uniti il 46 per cento dei cittadini – e non il 47 – non paga imposte sul reddito da lavoro, e come spiega Ezra Klein sul Washington Post questo avviene principalmente grazie a misure approvate negli anni da repubblicani come Ronald Reagan e George W. Bush. Benché sia un mantra dell’estrema destra e dei tea party, far coincidere quel 46 per cento con gli elettori di Obama è una forzatura: di quel gruppo fanno parte, per esempio, molti lavoratori bianchi a basso reddito, fascia sociale in cui i sondaggi attribuiscono a Romney un vantaggio su Obama, i pensionati e soprattutto i disoccupati, che Romney definisce ogni giorno vittime delle politiche della Casa Bianca. Definire in blocco queste persone “parassiti” è visto come potenzialmente “devastante” da buona parte degli osservatori politici statunitensi, specie perché Romney ha spesso accusato Obama di voler «dividere gli americani» in cerca di «qualcuno a cui alzare le tasse».
I video sono oscurati, a parte il volto di Romney, per proteggere la fonte che li ha registrati: per la stessa ragione non è stato detto quando e dove si è tenuta la cena, ma soltanto che è avvenuta dopo che Romney ha ottenuto la nomination repubblicana. Nella nottata dalle testimonianze di alcuni partecipanti alla cena si è appreso che questa si era tenuta il 17 maggio a Boca Raton, Florida, a casa dell’uomo d’affari Marc Leder. Mother Jones ha detto che la fonte dei video – nickname “AnneOnymous”, è su Twitter – non lavora per nessuna delle due campagne. I video erano stati caricati su un canale Youtube diverse settimane fa e, stando alle ricostruzioni che circolano in queste ore, sono stati trovati da James Carter, che si occupa di ricerche video online (ed è nipote di Jimmy Carter).
(Un altro sassolino, di Francesco Costa)
In un altro video Romney dice che «se avessi genitori messicani, avrei più possibilità di vincere. […] Stiamo avendo problemi con il sostegno degli elettori ispanici, e se gli ispanici votano in blocco i democratici come avviene già con gli afroamericani, siamo nei guai come partito e come nazione». Ci sono altri due passaggi politicamente delicati, per Romney.
Il primo è quello in cui spiega, a persone che gli chiedono di attaccare Obama con più forza, che gli elettori indipendenti ancora indecisi – che lui, citando i sondaggi, quantifica in un 5-6 per cento – sono elettori che hanno votato Obama nel 2008 e che quindi non vogliono sentir parlare male di lui.
«Se gli si chiede se Obama è un fallimento, rispondono in maggioranza no. Obama gli piace. Ma se gli si chiede se sono delusi dalle sue politiche, che non hanno funzionato, rispondono sì. Questo perché lo hanno votato, non vogliono sentirsi dire che avevano torto, che Obama è cattivo, che ha fatto cose sbagliate, che è corrotto. Queste persone vogliono credere che hanno fatto la cosa giusta ma lui non si è mostrato all’altezza. Vedete, noi passiamo tutta la giornata tra di noi, con repubblicani, con gente che la pensa come noi. Queste sono persone che hanno votato per lui e non la pensano come noi. Le cose che animano noi non sono le cose che animano loro. Ottengo i risultati migliori con queste persone quando dico: sapete, il presidente è stato una delusione»
Nel secondo Romney racconta di quando andò in Cina per comprare una fabbrica per conto di Bain Capital, il fondo d’investimento che dirigeva, e visitando questa fabbrica si rese conto che le lavoratrici, quasi tutte donne, vivevano e lavoravano in condizioni non dignitose. Romney ne conclude che «il 95 per cento della tua vita è sistemato se sei nato in America».
In altri video – si possono vedere qui – Romney rassicura sull’abilità e le competenze del suo staff, si lamenta del ruolo dei sindacati e spiega perché la sua campagna non usa più spesso sua moglie in iniziative elettorali («non vogliamo che la gente si stanchi di lei»).
Jim Messina, responsabile della campagna elettorale di Obama, ha detto che è “scioccante” che un candidato alla presidenza “dica che la metà degli americani si considera una vittima” e “non vuole prendersi responsabilità”, e che “è difficile fare il presidente di tutti gli americani se hai sdegnosamente tagliato fuori metà della nazione”. Lo staff sta già facendo circolare online, soprattutto su Facebook, immagini e testi che mettono a confronto le parole in pubblico di Romney con quelle a porte chiuse, e le sue parole e quelle del presidente.
La campagna di Romney ha prima diffuso una dichiarazione dicendo che il candidato repubblicano “ha a cuore tutti gli americani”. Poi lo stesso Romney durante una conferenza stampa si è difeso dicendo di non essersi espresso “elegantemente” e che stava parlando a braccio in una cena ristretta, quindi semplificando, ma ha ribadito che gli americani devono scegliere tra due modelli di società: uno in cui la sopravvivenza è basata sui servizi forniti dal governo e uno in cui ci si basa sulla libera impresa.