Lipari, due giorni dopo l’alluvione
Sull'isola delle Eolie la situazione sta tornando alla normalità e molte strade sono state ripulite, ma ci sono danni per almeno 30 milioni di euro
Sabato 15 settembre un intenso temporale ha causato una serie di allagamenti e alluvioni in alcune località dell’Isola di Lipari, nell’arcipelago delle isole Eolie in Sicilia. Tra le nove del mattino e mezzogiorno sono caduti 82 millimetri di pioggia, con un picco di 70 millimetri in due ore che ha portato diversi corsi d’acqua a gonfiarsi in pochissimo tempo e a straripare, con serie conseguenze per le aree abitate dove si sono allagati negozi, abitazioni e scantinati. Secondo le autorità l’alluvione, che non ha causato né morti né feriti, ha prodotto danni a cose e strutture per almeno 30 milioni di euro.
Nei momenti più critici di sabato, molte strade nella zona di Lipari città si sono trasformate in torrenti. A Canneto, che si trova nel centro dell’isola sulla costa est, alcuni motorini e altri rifiuti sono stati trascinati in mare. In altre zone i torrenti ingrossati dalle forti piogge hanno anche travolto automobili e altri mezzi. Sempre nella mattina di sabato, il cortile della scuola media Santa Lucia di Lipari si è allagato, ma le lezioni sono comunque proseguite normalmente dopo il trasferimento di alcune classi che si trovavano al pian terreno al primo piano dell’edificio che ospita la scuola.
Stando a quanto riferisce l’ANSA, tra le cause dell’alluvione ci sarebbe anche una «discarica abusiva di materiale da risulta, che viene utilizzata da 30 anni nel costone di Annunziata». L’ingrossamento dei corsi d’acqua ha causato crolli e cedimenti nella zona, portando a valle molti detriti e rifiuti come vecchi elettrodomestici, biciclette e altro materiale.
Nelle ore seguenti all’alluvione e nella giornata di ieri, volontari della protezione civile, vigili del fuoco, forze dell’ordine e semplici cittadini si sono dati da fare per ripulire le vie dal fango e dai detriti. Utilizzando scope e pale, sono state liberate tutte le strade principali, mentre i negozianti hanno ripulito le loro botteghe riuscendo in alcuni casi già a riaprirle al pubblico.
Il sindaco di Lipari, Marco Giorgianni, ha chiesto al governo nazionale, a quello regionale e alla Protezione Civile il riconoscimento dello stato di calamità. Il deputato Nino Germanà (PdL), che fa parte della Commissione ambiente della Camera, ha inoltrato la medesima richiesta. Il presidente del Consiglio, Mario Monti, ha confermato che il governo si sta occupando della vicenda e che saranno assunte le misure necessarie per garantire l’assistenza e la riparazione dei danni sull’isola.
I tecnici della Protezione Civile hanno avviato i sopralluoghi per comprendere meglio le cause degli allagamenti. Molti corsi d’acqua si sono ingrossati e si sono poi riversati lungo le strade anche a causa dell’alta cementificazione nell’area. Molti torrenti negli ultimi decenni sono stati deviati durante la costruzione di nuovi edifici, che hanno ridotto lo spazio per i corsi d’acqua e modificato anche i loro argini.
In seguito alle notizie circolate tra sabato e domenica, a volte eccessivamente allarmistiche, la sezione delle Isole Minori della Sicilia e delle Isole Eolie di Federalberghi ha diffuso un comunicato denunciando “un’informazione parziale dai toni ingiustificatamente apocalittici”. L’associazione degli albergatori teme che le notizie sull’alluvione possano rovinare le ultime settimane di stagione turistica sull’isola. Molte persone che avevano prenotato una vacanza hanno chiamato allarmate per avere informazioni sullo stato dell’isola, chiedendo se fosse opportuno disdire la vacanza. Tuttavia, secondo molti isolani, la notizia dell’alluvione a Lipari è stata presa poco in considerazione dai mezzi di comunicazione, soprattutto a ridosso dei primi allagamenti.