Il sindaco di Chicago contro gli insegnanti in sciopero
L'accordo tra le parti è praticamente fatto ma i sindacati hanno deciso di continuare la protesta: Rahm Emanuel ha minacciato di rivolgersi a un tribunale
È iniziata oggi a Chicago la seconda settimana di sciopero per 26 mila insegnanti. Lo sciopero è stato deciso dopo il fallimento dei negoziati su alcune riforme proposte dal sindaco della città Rahm Emanuel, ex capo dello staff di Barack Obama. La protesta coinvolge da lunedì 10 settembre circa 350 mila studenti e ora il sindaco della città, al quale di fatto compete la responsabilità diretta di tutto il sistema (l’amministratore delegato che guida il distretto scolastico di Chicago, infatti, fa riferimento alla giunta comunale e in ultima istanza al sindaco), ha detto che si sarebbe presto rivolto a un tribunale per mettere immediatamente fine a uno sciopero che «mette in pericolo la salute e la sicurezza» degli studenti e delle studentesse:
Ogni giorno in cui i nostri figli sono tenuti fuori dalla scuola è un giorno in più in cui abbiamo fallito nella nostra missione: quella di garantire che ogni bambino di ogni comunità riceva una formazione.
Secondo Rahm Emanuel, infatti, lo sciopero è diventato «illegale» perché sulle principali questioni che l’hanno causato è stata trovata un’intesa. Domenica sul sito del sindacato Chicago Teachers Union (CTU) sono stati pubblicati un comunicato stampa e un pdf di 23 pagine con i punti più importanti dell’accordo deciso da entrambe le parti. Karen Lewis, presidente del CTU, ha riferito però che a maggioranza è stato votato contro la sospensione dello sciopero per consentire ai delegati altri due giorni per proseguire la discussione con gli iscritti. Martedì ci sarà una nuova riunione.
Il Chicago Teachers Union che rappresenta circa 30 mila insegnanti di Chicago chiede salari più alti a fronte di un allungamento della giornata scolastica proposto dallo stesso sindaco senza però, secondo gli insegnanti, un’adeguata ricompensa. Chiede inoltre una diversa forma di valutazione del lavoro che non sia basata esclusivamente sui risultati di test standardizzati cui vengono sottoposti gli studenti: questi test infatti non terrebbero conto della situazione della maggior parte degli studenti delle scuole pubbliche di Chicago, che provengono da famiglie a basso reddito e quartieri con un alto livello di violenza. L’accordo raggiunto prevede che il sistema di valutazione venga introdotto gradualmente nell’arco di diversi anni e che gli insegnanti ricevano quest’anno un aumento di stipendio del 3 per cento seguito, nei prossimi due anni, da un aumento ulteriore del 2 per cento.