La foto “vergognosa” di Sydney
Durante una protesta divenuta violenta contro il film anti-islamico, un bambino aveva un cartello che incitava a decapitare i blasfemi: il capo della polizia protesta
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Il capo della polizia dello stato australiano del New South Wales, Andrew Scipione, ha definito «una vergogna» la presenza di bambini con cartelli che incitavano alla “decapitazione” degli anti-islamici a una protesta di Sydney: e le sue dichiarazioni aprono la homepage del Sydney Morning Herald, il maggiore quotidiano della città, «non è questo che insegniamo ai nostri figli». Una foto di un bambino con un cartello che dice «Decapitate tutti quelli che insultano il Profeta» è stata twittata dal giornalista Joel Tozer della rivista online australiana Global Mail, ieri alle 7.45 di mattina (le 15.45 in Australia) ed è girata molto in rete e sui media.
Children holding signs at the Hyde Park protest #Sydney twitter.com/jttozer/status…
— Joel Tozer (@jttozer) Settembre 15, 2012
Altre foto del genere sono state pubblicate, i cartelli con quel testo erano molti: un piccolo numero di manifestanti, ha detto Scipione, ha causato la trasformazione della piccola protesta di ieri a Sydney da pacifica in violenta. Circa 300 persone si sono raccolte davanti al municipio della città per condannare il film di insulti a Maometto L’innocenza dei musulmani: la protesta si è poi spostata verso il vicino consolato degli Stati Uniti, ma a Hyde Park alcuni manifestanti si sono scontrati con oltre 150 agenti di polizia. In totale ci sono stati 23 feriti, ha detto il capo della polizia, tra cui 6 poliziotti.
Foto: GREG WOOD/AFP/GettyImages