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  • Sabato 15 settembre 2012

Le proteste in Argentina

Le foto della più grande protesta dall'inizio del governo Kirchner, contro le politiche economiche del governo e il cambio della costituzione

Giovedì sera per le strade di Buenos Aires ha marciato il più grande corteo contro il governo da quando nel 2007 l’attuale presidente, Cristina Kirchner, vinse il suo primo mandato. I manifestanti protestavano contro la possibilità, mai smentita, che Kirchner voglia cambiare la costituzione per poter concorrere ad un terzo mandato (è stata da poco rieletta per il suo secondo). Ma tra gli slogan della folla c’erano anche proteste per la situazione economica del paese e contro l’aumento della criminalità che si è verificato negli ultimi mesi.

I manifestanti, a quanto sembra, si sono radunati spontaneamente tramite i social network, senza nessun collegamento con i partiti di opposizione. Erano diverse migliaia e hanno marciato battendo pentole e coperchi, una forma tradizionale di protesta in Argentina. Manifestazioni di “cacerolazos”, il nome di questo tipo di protesta, avevano attraversato tutta l’Argentina nei primi anni 2000, quando l’Argentina dichiarò bancarotta e attraversò un lungo periodo di crisi economica dal quale non si è ancora ripresa.

Attualmente l’Argentina sta attraversando un altro difficile periodo economico, con un’inflazione calcolata intorno al 30% da fonti indipendenti e dell’opposizione. Secondo i dati del governo, ampiamente ritenuti inaffidabili dopo la fine dell’indipendenza dell’istituto nazionale di statistica, si trova invece intorno al 10%. Per evitare la fuga di capitali, il governo ha bloccato il cambio dei pesos in dollari e ha imposto severissimi limiti alle importazioni.

(L’Argentina è di nuovo vicina al default?)

Secondo un sondaggio fatto dalla società Management & Fit il mese scorso, le principali preoccupazioni degli argentini sono proprio l’inflazione e l’aumento del crimine. Sempre secondo il sondaggio, il 78% degli argentini disapprova la politica economica della presidenta, mentre il 58% disapprovava tutta la sua linea di governo.

Kirchner ha dichiarato che «Queste proteste non mi renderanno nervosa e non dovrebbero rendere nervoso nessuno» e ha aggiunto che i manifestanti sono dei ricchi, danneggiati dalle sue politiche a favore dei più poveri. Opinione confermata da un portavoce del governo che ha detto: «A guardarli in faccia quei manifestanti sembravano tutti appartenere alla stessa classe sociale», aggiungendo che erano persone che si preoccupano di più di quello che succede a Miami che a Buenos Aires.

Foto: AP PHOTO