New York ha limitato la vendita delle bibite zuccherate
Da marzo 2013 non si potranno più vendere quelle più grandi di mezzo litro, ma la misura è molto discussa
Giovedì la città di New York ha approvato il divieto per ristoranti, catene di fast food, stadi, cinema e teatri di vendere bibite zuccherate in quantità superiori al mezzo litro. La misura è stata approvata dalla Commissione sulla salute istituita dal sindaco Michael Bloomberg: otto membri hanno votato a favore mentre uno si è astenuto. Il divieto non si applica ai supermercati e ai negozi di alimentari e non comprende le bibite dietetiche, i succhi con almeno il 70 per cento di frutta, gli alcolici e le bevande a base di latte come la cioccolata e i milk-shake. Entrerà in vigore a marzo 2013 e dopo un periodo di transizione di alcuni mesi la violazione del divieto verrà punita con una multa di 200 dollari.
Bloomberg dice che la misura serve a combattere l’obesità e i problemi che causa alla salute: circa un terzo degli americani è obeso e a New York quasi il 40 per cento dei bambini delle scuole medie ed elementari è obeso o in sovrappeso. L’obesità è anche un grosso problema dal punto di vista economico, per gli Stati Uniti: secondo l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico la sanità pubblica americana investe il dieci per cento delle sue risorse in problemi legati all’obesità.
La misura non è affatto popolare tra i newyorkesi e ha ricevuto numerose critiche. Secondo un sondaggio condotto dal New York Times, il 60 per cento degli abitanti non è favorevole alla decisione. Alcuni la considerano contraria alle libertà personali, come per esempio Liz Berman, imprenditrice e capo del comitato New Yorkers for Beverage Choices, che in questi mesi ha condotto una contro-campagna: «Siamo abbastanza intelligenti da prendere le nostre decisioni su cosa mangiare e bere». Berman ha anche detto che il comitato farà ricorso in tribunale. Altri invece sostengono che la norma non sia abbastanza efficace dato che i consumatori potranno comunque comprare quante bibite desiderano. Lo stesso Bloomberg ha ammesso che la misura non pone limiti al numero di bibite da mezzo litro che le persone possono acquistare, ma i funzionari della sanità sperano che dover ordinare due volte renda comunque maggiormente consapevoli i cittadini e riduca i consumi.
Ristoranti e produttori di bevande zuccherate hanno definito la misura discriminatoria, lamentandosi che non venga applicata ad altri prodotti poco sani come dolci, fritti o alcolici. La commissione ha però spiegato che la decisione si deve alla frequenza con cui i cittadini consumano bevande zuccherate rispetto a dolci e alcolici. Le bevande zuccherate sono infatti particolarmente decisive nei problemi di peso e l’abitudine di consumarle in grandi quantità è molto radicata nei newyorkesi: la metà almeno beve una bibita zuccherata a settimana, un terzo ne beve più di una e soltanto uno su sei non ne consuma affatto (non è escluso che c’entri anche il prezzo dell’acqua in bottiglia, che spesso supera quello delle soda e della Coca Cola). Secondo la commissione, fissare la quantità massima a mezzo litro è un piccolo passo che avrà comunque conseguenze tangibili nel breve periodo di tempo: una bevanda da 0,6 litri – la quantità media acquistata dai newyorkesi – contiene circa 240 calorie, mentre mezzo litro ne apporta circa 200, facendo così risparmiare 14.600 calorie all’anno a chi consuma una bibita zuccherata ogni giorno.
Il divieto delle bevande zuccherate è l’ultima delle misure salutiste adottate dal sindaco Bloomberg a New York, che ha vietato il fumo nei luoghi pubblici, ha obbligato i ristoranti e i fast food a indicare le calorie dei pranzi serviti nei menu e vietato l’uso di acidi grassi insaturi.
Foto: Mario Tama/Getty Images