Il contestato comunicato dell’ambasciata USA del Cairo
Che cosa dice il testo diffuso ieri per cui Romney sta criticando l'amministrazione Obama, che si è dissociata
Mitt Romney, candidato repubblicano alle elezioni presidenziali statunitensi, ha tenuto questa mattina – pomeriggio, in Italia – una conferenza stampa riguardo gli attacchi di ieri sera e questa notte a Bengasi e al Cairo. Dopo aver espresso le proprie condoglianze alle persone coinvolte negli attacchi, Romney ha molto criticato l’amministrazione Obama per un comunicato diffuso ieri sera dall’ambasciata del Cairo. Il comunicato è questo.
L’Ambasciata degli Stati Uniti al Cairo condanna i continui sforzi da parte di individui fuorviati di ferire i sentimenti religiosi dei musulmani, come condanna chi offende i credenti di ogni religione. Oggi, nell’11esimo anniversario degli attacchi terroristi dell’11 settembre 2001, gli americani onorano i loro patrioti e coloro che servirono il paese dando la risposta più adeguata ai nemici della democrazia. Il rispetto per la religione è una pietra angolare della democrazia americana. Rifiutiamo con fermezza le azioni di chi abusa del diritto universale alla libertà di parola per ferire i sentimenti religiosi del prossimo.
Romney ha criticato il comunicato perché non fa alcun riferimento alle violenze dei manifestanti e anzi chiede scusa per “l’abuso del diritto universale alla libertà di parola” giustificando, in qualche modo, le proteste per il film anti-Maometto che sono poi degenerate in violenza. Non è chiaro però se al momento della diffusione del comunicato le proteste si fossero già trasformate in scontri violenti o no.
La gran parte delle ricostruzioni fin qui sostiene che il comunicato è stato diffuso prima degli attacchi, forse nel tentativo di calmare i manifestanti (il Washington Times dice addirittura “ore prima”). Mitt Romney, invece, ha detto più volte che il comunicato è stato diffuso quando i manifestanti avevano già fatto irruzione dentro l’ambasciata, e ha accusato l’amministrazione Obama – che comunque si è rapidamente dissociata dal comunicato – di avere sbagliato risposta: «Chiedere scusa per i nostri principi non è mai la strada giusta». L’ambasciata statunitense del Cairo aveva anche pubblicato dei tweet sullo stesso tono del comunicato, che sono stati cancellati. Ieri sera il Dipartimento di Stato ha fatto sapere che il comunicato non era stato concordato con Washington, e ha condannato le violenze definendole “ingiustificate”.