Bloccati i rimborsi elettorali della Lega
Fini ha sospeso 17 milioni di euro e contesta al partito di non avere "regolarmente redatto" il bilancio del 2010
Paolo Colonnello sulla Stampa racconta della lettera con cui il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha comunicato alla Lega la sospensione dei rimborsi elettorali relativi al 2010, per le irregolarità nella redazione del bilancio. La cifra in questione supera i 17 milioni di euro.
La lettera, su carta intestata della Presidenza della Camera e firmata da Gianfranco Fini, è arrivata ai primi d’agosto al nuovo segretario amministrativo della Lega Nord, Stefano Stefani. E non ha precedenti, perchè contesta ai vertici del Carroccio di avere falsificato i bilanci del 2010 e dunque di non avere diritto ai rimborsi elettorali di quell’anno. Una ventina di righe, non di più che non hanno certo fatto piacere ai vertici del Carroccio e che sono state trasmesse dal legale di via Bellerio per conoscenza (e competenza) alla Procura della Repubblica.
I revisori della Camera infatti, presa visione del bilancio della Lega del 2010, quello già all’esame dei magistrati milanesi e firmato da tre commercialisti di provata fede padana (Diego Sanavio, ex assessore della giunta milanese di Formentini; Stefani Aldovisi, già assessore al bilancio a Monza e nel collegio sindacale del San Gerardo di Monza; Antonio Turci, ex membro della Sogemi che gestisce gli impianti annonari di Milano) hanno decretato che «non può essere considerato regolarmente redatto» secondo gli schemi indicati dalla legge numero 2 del 1997. E dato che il presupposto al finanziamento pubblico ai partiti è esattamente questo, la veridicità dei bilanci, lo stesso viene perciò «sospeso». Dunque, niente più soldi alla Lega Nord grazie alla gestione allegra dell’ex segretario amministrativo Francesco Belsito, indagato insieme all’ex segretario federale e attuale presidente Umberto Bossi e altri per truffa ai danni dello Stato. Un duro colpo per il nuovo Carroccio guidato da Roberto Maroni per un’iniziativa senza precedenti, posto che non si ha notizia di altri bilanci di partito falsificati e di conseguenti sospensioni del finanziamento, ipocritamente definito «rimborso elettorale». Per la Lega dunque si preannunciano tempi duri, venendo a mancare una buona parte dei soldi che dovevano essere versati nel 2011, ovvero 17 milioni e 547 mila euro.