L’India ha arrestato un vignettista
Aseem Trivedi è accusato di vilipendio ed eversione per aver disegnato vignette contro la corruzione, definite "anti patriottiche"
Aseem Trivedi è un vignettista indiano di 25 anni: è stato arrestato a Mumbai nel fine settimana, con l’accusa di eversione e vilipendio. Il caso sta facendo molto discutere in India, dove da mesi ci sono proteste e iniziative contro i ripetuti casi di corruzione che interessano politici locali e nazionali. Trivedi è stato trattenuto dalla polizia di Mumbai per avere pubblicato alcune vignette satiriche sulla Costituzione indiana e per vilipendio alla bandiera nazionale sul proprio sito. La polizia sarebbe intervenuta in seguito alla segnalazione da parte di uno studio legale della città, secondo il quale Trivedi avrebbe realizzato vignette umoristiche anti patriottiche. Secondo gli attivisti dietro la richiesta ci potrebbero essere uno o più esponenti politici indiani.
Trivedi dovrebbe rimanere in custodia fino al prossimo 16 settembre, ma in seguito alle numerose proteste in tutto il paese sarà probabilmente rilasciato già nel corso delle prossime ore. Diversi osservatori e alcuni esponenti politici avevano spiegato che il vignettista era stato arrestato senza alcuna base solida o prova di illeciti o reati. Il responsabile del Consiglio della stampa indiano, il magistrato Markandey Katju, ha ricordato che «i politici devono imparare a essere tolleranti. Non siamo in una dittatura. Le vignette che criticano i politici vengono spesso pubblicate. È un crimine arrestare ingiustamente un vignettista. I poliziotti che hanno fatto una cosa simile dovrebbero essere arrestati al suo posto».
Il movimento contro la corruzione indiano, l’India Against Corruption (IAC) di cui fa parte anche l’attivista Anna Hazare che lo scorso anno divenne noto per il suo sciopero della fame, ha chiesto il rilascio immediato di Trivedi e che tutte le accuse nei suoi confronti siano fatte cadere. Alla richiesta si sono anche uniti i genitori del vignettista, che hanno spiegato ai giornalisti che le sue vignette stavano contribuendo a portare l’attenzione della popolazione e delle autorità sui numerosi casi di corruzione che interessano l’India.
Trivedi divenne molto conosciuto quando lanciò l’iniziativa Cartoons Against Corruption, una campagna a sostegno del movimento contro la corruzione portata avanti attraverso la pubblicazione di vignette contro i leader politici corrotti. Nel dicembre del 2011, quando era in corso lo sciopero della fame di Hazare, il sito fu oscurato per ordine delle autorità di Mumbai. Trivedi non ebbe alcun modo di difendersi e non ricevette nemmeno un avviso preventivo sull’imminente oscuramento del suo sito. In seguito a questa vicenda, il vignettista divenne un attivista a tutti gli effetti impegnato a fare campagne contro la corruzione e i casi di censura in India. Le vignette di Trivedi sono comunque visibili, su un nuovo blog della piattaforma Blogger, che il vignettista aprì poco tempo dopo l’oscuramento del sito originario.
Nelle sue vignette Trivedi utilizza spesso alcuni simboli nazionali come la bandiera, gli edifici del potere e la carta costituzionale. In una vignetta rappresentò il Parlamento indiano come un water circondato da mosche, intitolando il disegno “National Toilet”. Una didascalia spiegava poi che la carta igienica disegnata nella vignetta era anche chiamata scheda elettorale.
All’inizio di quest’anno fu avviata una prima causa legale contro Trivedi, accusato di vilipendio dei simboli nazionali, presso la Corte distrettuale di Beed, città nello stato federato del Maharashtra. Successivamente l’Alta corte di Mumbai lo accusò di aver violato il Codice penale insultando alcuni simboli nazionali dell’India. Il caso non è ancora chiuso e Trivedi potrebbe ricevere una condanna pari a due anni di carcere e una multa fino a 5.000 rupie, circa 70 euro.