La strage in Alta Savoia
Quattro persone uccise, due bambine scampate, una famiglia britannica e un gran mistero seguito in Francia e Regno Unito
Aggiornamento delle 17.30
Gli investigatori francesi hanno confermato che per ora una delle ipotesi possibili per la serie di omicidi è legata a una disputa familiare sull’eredità tra Saad al-Hilli, l’uomo ucciso, e suo fratello Zaid Al-Hilli, che fino ad ora ha negato ogni tipo di coinvolgimento. Un amico della famiglia ha raccontato alla BBC che negli ultimi tempi Saad al-Hilli era preoccupato proprio per i litigi con il fratello sull’eredità del padre, morto un anno fa. Eric Maillaud, il pubblico ministero francese a cui è affidato il caso, ha fatto sapere che non appena sarà possibile proverà a parlare con Zainab, la bambina di sette anni sopravvissuta al massacro che con la sua testimonianza potrebbe fornire agli investigatori alcune informazioni.
Come raccontato dal Guardian, le autorità stanno cercando di rintracciare un uomo con una maglia nera a bordo di una Peugeot 4×4 bianca che è stato visto allontanarsi ad alta velocità dal luogo del delitto. Il ciclista che ha chiamato i soccorsi è stato il primo a confermare di aver visto la Peugeot con l’uomo a bordo, cosa poi confermata anche da un’altra testimone. L’ambasciatore inglese Peter Ricketts ha fatto sapere che alcuni funzionari inglesi si occuperannno delle bambine fino a che non sarà possibile farle raggiungere da alcuni parenti che hanno in Francia. Gli investigatori hanno riferito a Ricketts di essere riusciti a parlare con la bambina più piccola, che ha raccontato di aver sentito molto rumore e urla, ma per ora non ha fornito alcun elemento utile alle indagine.
Come racconta in un articolo il giornale Le Figaro, gli investigatori cercheranno di fare in modo che la testimonianza della bambina avvenga nel modo più sereno e spontaneo possibile, senza provocarle altri stress. Il quotidiano francese Le Monde ha raccontato che Saad Al-Hilli emigrò a Londra con la famiglia negli anni 70. Il padre, Khadim, era un piccolo imprenditore e oppositore di Saddam Hussein. Naturalizzato cittadino britannico nel 2002, Saad studiò a Pimlico, un quartiere residenziale di Londra, prima di iscriversi a ingegneria meccanica all’università. A quanto pare era un esperto del disegno in tre dimensioni, tanto che nel 2003 partecipò alla realizzazione delle cucine dell’Airbus A380. Ma il suo percorso professionale non è ancora del tutto chiaro. Si mise in proprio nel 2001, fondando la Shtech, la sua società, che a partire dal 2007 risulta registrata nei libri contabili come associata dell’impresa AMS 1087, specializzata in riprese aeree e satellitari con sede a Wiltshire, una contea dell’Inghilterra sud occidentale. Il suo ultimo impiego è stato alla Surrey Satellite Technology, una filiale del gruppo EADS specializzata nella realizzazione di micro satelliti.
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Nel primo pomeriggio di mercoledì scorso tre persone sono state trovate morte a bordo di un’auto a Chevaline, un comune francese di circa 200 abitanti nel dipartimento dell’Alta Savoia. Un uomo, sua moglie e la madre di lui, tutti e tre cittadini britannici, sono stati uccisi a colpi di pistola, e la strage è diventata nelle ultime ore un mistero internazionale.
La polizia scientifica ha ritrovato sul posto quindici bossoli. Sembra che padre e nonna siano stati uccisi con colpi di pistola alla testa. Con loro viaggiavano le due figlie: Zainab, 7 anni, violentemente picchiata e ferita alla spalla, secondo le prime ricostruzioni mentre provava ad allontanarsi dall’auto dei genitori, è ora in ospedale in coma artificiale, ma fuori pericolo di vita. La più piccola, Zeena, quattro anni, è rimasta per quasi otto ore nascosta all’interno della macchina, protetta dal corpo della madre morta. Non si erano accorti di lei né i primi soccorsi arrivati sul posto intorno alle 17, né il medico legale. In una conferenza stampa ad Annecy, la polizia ha detto che solo quando una coppia di cittadini svizzeri in vacanza nello stesso campeggio della famiglia ha avvertito che le bambine erano due, sono riusciti a trovare Zeena, verso l’una di notte.
Poco più in là, un quarto morto: il ciclista Sylvain Mollier, padre di tre figli, residente nel vicino comune di Ugine. A scoprire l’auto e i corpi è stato un altro ciclista, anche lui britannico, ex ufficiale della Royal Air Foece, proprietario di una casa di villeggiatura nella zona. Al suo arrivo ha visto la macchina ancora in moto con i finestrini crivellati dai proiettili, poi Zainab a terra, viva ma in gravi condizioni. Ha chiamato i soccorsi e poi ha rotto il finestrino del guidatore per spegnere l’auto accorgendosi dei corpi all’interno.
A bordo dell’auto è stato ritrovato il passaporto dell’uomo ucciso, anche se per verificare con assoluta certezza l’identità delle vittime bisognerà attendere i risultati dell’esame del DNA dei reperti prelevati dalla polizia inglese nell’abitazione della famiglia, a Cleygate, un quartiere residenziale a una trentina di chilometri a sud di Londra. Il passaporto è intestato a Saad Al-Hilli, 50 anni, nato a Baghdad e trasferitosi nel Regno Unito negli anni ’70. Secondo il Guardian, Hilli è amministratore delegato per la SHTECH, fondata nel 2001, che si occupa di consulenza informatica e progettazione meccanica, principalmente nel settore dell’aviazione civile.
Secondo un articolo del tabloid britannico The Daily Mail, che ha intervistato in condizione di anonimato un vicino di casa della vittima, Hilli sarebbe stato sotto sorveglianza dei servizi segreti britannici nel 2003 durante l’intervento americano in Iraq. L’uomo ha poi affermato di averlo ospitato in quel periodo. I servizi di intelligence si sono rifiutati di commentare la notizia, affermando che la vittima non è stata ancora formalmente identificata. La madre delle bambine si chiama Iqbal e ha 47 anni, mentre la nonna, 77 anni, sembra avesse un passaporto svedese. La famiglia stava trascorrendo per il secondo anno consecutivo un periodo di vacanze nel campeggio “Le solitaire du Lac” di Saint Jorioz, sulle rive del lago di Annecy, Alpi francesi.
Gli investigatori hanno detto che cercheranno di parlare con la bambina che si è salvata per scoprire l’identità degli assassini, ma non sono sicuri che sarà in grado di aiutarli. «Ha solo quattro anni. Potete immaginare? Questa bambina è rimasta immobile e silenziosa accanto a un cadavere per otto ore – ha detto Eric Maillaud, il pubblico ministero incaricato di svolgere le indagini -. Avrà bisogno di essere aiutata e protetta». Il presidente francese François Hollande, che si trova a Londra in visita alla squadra paralimpica francese, ha detto che le autorità faranno «tutto il possibile per trovare i colpevoli», sottolineando l’interesse che il caso di cronaca nera sta sollevando. Come riportato dal quotidiano francese Le Figaro, questa mattina Maillaud, riferendo che l’informazione arriva dalla polizia britannica ha detto: «Sembra che ci fosse fra Hilli e suo fratello una disputa sull’eredità. Il fratello dovrà essere interrogato molto a lungo, ogni pista sarà seguita meticolosamente». Il padre dei due fratelli, morto un anno fa, avrebbe lasciato loro dei soldi e delle proprietà in Francia, Spagna, nel Regno Unito e in Iraq.
James Matthews, uno dei vicini di casa della famiglia, intervistato dal Guardian, ha descritto Hilli come un padre amorevole e affettuoso e sua moglie come una donna tranquilla e una brava cuoca. Dice di sapere che Saad era nato a Baghdad, ma che la sua famiglia era in Svezia. Jack Saltman, un altro dei vicini di casa, parla di bambine bellissime e tranquille, molto beneducate. «Adorava prenderle in braccio e abbracciarle, loro gli correcano in contro e lui le prendeva tra le braccia, le adorava. Era una persona così deliziosa e non ho idea del perchè qualcuno avrebbe potuto fargli del male».
Le due bambine sono in due ospedali separati e protette dalla polizia francese, che aspetta risultati interessanti dall’analisi su proiettili e bossoli.