I separatisti hanno vinto in Québec
Ma durante la conferenza stampa della leader del Parti Québécois, c'è stata una sparatoria: una persona è morta e un'altra è ferita
I nazionalisti del Parti Québécois (PQ) hanno vinto le elezioni nel Québec, la provincia più estesa e in prevalenza francofona del Canada. Ma il discorso per la vittoria elettorale di Pauline Marois, la leader dei nazionalisti del Parti Québécois (PQ), è stato bruscamente interrotto da una sparatoria sulla soglia del teatro dove si stava svolgendo la conferenza stampa. Una persona è stata uccisa, mentre un’altra è rimasta ferita. Marois è stata portata di corsa fuori dalla sala dagli uomini della sicurezza, mentre un uomo di circa 50 anni è stato arrestato dalla polizia. Non è ancora chiaro quale fosse l’obiettivo dell’autore della sparatoria, ma alcuni testimoni hanno spiegato di averlo sentito gridare “Gli inglesi si stanno svegliando” mentre veniva portato via ammanettato dalla polizia. La conferenza stampa di Marois è ripresa qualche minuto dopo.
Stando ai primi risultati, il Parti Québécois avrebbe ottenuto 54 dei 125 seggi a disposizione, numero che dovrebbe consentire ai suoi esponenti di formare un governo dopo essere rimasti per nove anni all’opposizione. Pauline Marois sarà quindi la prima donna ad assumere l’incarico di premier della provincia.
Il PQ rivendica da tempo la sovranità nazionale per il Québec. Vinse le elezioni per la prima volta a metà anni Settanta, e da allora costituisce una delle due principali forze politiche nella provincia insieme con il Partito Liberale del Québec. Secondo alcuni analisti, la nuova vittoria potrebbe indurre il PQ a indire un nuovo referendum per proporre la separazione della provincia dal resto del Canada. Ci furono due votazioni in merito già nel 1980 e nel 1995, ma in entrambi i casi la proposta fu bocciata. Il partito ha sì vinto le elezioni, ma non ha comunque un ampio consenso da parte della popolazione sull’annosa questione del separatismo.
Durante il suo discorso, Marois ha comunque detto che il PQ si impegnerà ancora più di prima per ottenere nuove leggi dallo stato centrale. La leader ha spiegato che chiederà direttamente al primo ministro canadese, Stephen Harper, nuove soluzioni e leggi per rafforzare l’autonomia del Québec e la sua identità linguistica: «Desidero avere la responsabilità delle politiche legate alla lingua, alla cultura, alla comunicazione e vorrei maggiori responsabilità nella gestione dei programmi per l’occupazione».
Pauline Marois ha 63 anni ed è nata a Québec City, la capitale della provincia francofona e la più antica città dell’America del Nord. Entrò per la prima volta nell’Assemblea Nazionale, il corpo legislativo del Québec, nel 1981 come membro del PQ e divenne ministro per le Politiche femminili. Nel 2007 divenne leader del partito e, a risultati elettorali confermati, potrà formare un governo di minoranza. Il PQ era in corsa contro i Liberali, che erano al governo e che hanno perso 14 seggi, e contro il partito di centro-destra Coalition Avenir Québec (CAQ), che dovrebbe aver ottenuto 7 seggi.
Secondo il premier uscente, il liberale Jean Charest, il voto dimostra che il PQ ha vinto di poco le elezioni e che dovrà formare un governo di minoranza, a conferma del fatto che «il futuro del Québec è con il Canada». La campagna elettorale, del resto, si è concentrata principalmente su un tema più urgente dell’indipendenza. La provincia canadese è in serie difficoltà economiche e si stima che abbia maturato un debito intorno ai 150 miliardi di euro.