Chi era il reverendo Moon
È morto ieri: fondò la Chiesa dell'unificazione, con sette milioni di fedeli in tutto il mondo e un controverso impero economico, e divenne noto qui ai tempi del vescovo Milingo
Il fondatore della Chiesa dell’unificazione, Sum Myung Moon, è morto lunedì in Corea del Sud (in Italia era ancora domenica) all’età di 92 anni in seguito ad alcune complicazioni legate a una polmonite. La sua chiesa ha indetto 13 giorni di lutto per pregare e ricordarlo, il cui funerale sarà celebrato il prossimo 15 settembre. In quasi sessant’anni di attività, Moon è diventato famoso in tutto il mondo grazie alla sua Chiesa dell’unificazione, il movimento di ispirazione cristiana che oggi conta diversi milioni di credenti principalmente in Corea del Sud, Giappone e negli Stati Uniti, e che ha avuto grandi visibilità soprattutto nelle occasioni dei “matrimoni di massa” celebrati da Moon.
Grazie alle donazioni ricevute e agli investimenti eseguiti nel corso degli anni, Moon ha costruito un impero economico che va ben oltre il movimento religioso e che comprende giornali, università, fabbriche e società finanziarie. Il reverendo è stato spesso criticato per i suoi modi e accusato di aver fatto un cosiddetto lavaggio del cervello a migliaia di persone, che sono poi confluite nella sua chiesa. Nel 2003 fu molto criticato per un suo sermone in cui perdonò gli autori dell’Olocausto, sostenendo che si era trattato della punizione inflitta agli ebrei per aver ucciso Gesù. Moon celebrò anche il matrimonio di un arcivescovo cattolico, Emmanuel Milingo, generando un caso molto dibattuto e a forti attriti con la Santa Sede.
Sum Myung Moon
Sum Myung Moon (Mun Yong-myeong) nacque il 25 febbraio del 1920 nella provincia del Nord Pyongan, quando la Corea era ancora sotto il dominio giapponese. La sua famiglia credeva nel confucianesimo e si convertì al cristianesimo quando Moon aveva una decina di anni. I Moon si unirono alla Chiesa presbiteriana, diventando membri particolarmente attivi della comunità. Quando aveva 23 anni, Moon si sposò con Sun Kil Choi, dalla quale ebbe un figlio tre anni dopo. Il suo matrimonio sarebbe poi durato fino al 1953, anno in cui i due decisero di divorziare.
Dopo la fine dell’occupazione giapponese, Moon iniziò a predicare il proprio messaggio di fede attraverso la pubblicazione del “Principio divino”, il principio teologico del suo movimento. Il primo maggio del 1954 fondò formalmente la propria Chiesa dell’Unificazione a Seul, la capitale della Corea del Sud. Sei anni dopo si sposò con Hak Ja Han con la cerimonia del “Sacro Matrimonio”. Per i seguaci della chiesa, Han divenne la “Vera Madre” e la famiglia che costruì insieme con Moon composta da più di dieci figli la “Vera Famiglia”.
Moon divenne conosciuto all’estero a partire dagli anni Settanta, quando tenne diversi discorsi pubblici negli Stati Uniti e in Giappone. Organizzò un incontro a Washington cui parteciparono circa 300mila persone, mentre un altro evento organizzato in Corea del Sud attirò circa 1,2 milioni di persone, diventando una delle manifestazioni più imponenti mai organizzate nella storia del paese. L’organizzazione di questi e altri incontri rese molto celebre Moon e il messaggio della Chiesa dell’Unificazione, che raccolse nuovi fedeli in giro per il mondo, i quali finanziarono le iniziative del reverendo.
L’espansione della chiesa portò, soprattutto tra gli anni Novanta e i primi anni del Duemila, all’apertura di numerose sedi in giro per il mondo tenute da volontari e discepoli di Moon. Una sede fu anche aperta in Cina, mentre per rafforzare il proprio messaggio nel 2005 Moon lanciò una nuova campagna tenendo discorsi e sermoni in 120 città. Tre anni dopo, il reverendo indicò il suo figlio più giovane, Hyung Jin Moon, come nuovo leader della Chiesa dell’unificazione, incarico che assumerà ora dopo la morte del padre.
La Chiesa dell’Unificazione
Moon fondò l’Associazione Spirituale per l’Unificazione del Mondo Cristiano nel 1954. Il movimento religioso mira alla “restaurazione” dell’umanità attraverso la piena realizzazione della “famiglia ideale”, direttamente ispirata a Dio. La teologia della Chiesa dell’Unificazione è un misto di riferimenti biblici e numerosi richiami ad altri credi come il confucianesimo e il ceondosimo, la religione coreana nata nel diciannovesimo secolo.
Per i credenti, la base è il “Principio divino”, il testo scritto dallo stesso Moon e rivelato ai membri della chiesa con più riprese e modifiche nel corso degli anni. Il “Principio divino” dice che Dio ha creato l’universo e l’umanità attraverso l’amore. Come avviene in altre religioni e in alcune filosofie orientali, la natura e la stessa divinità hanno aspetti duali con la contrapposizione tra maschile e femminile e tra carattere interiore e forma esteriore. Secondo il “Principio divino” gli uomini e le donne sono stati creati per dare gioia a Dio attraverso la perfezione individuale (che deve portare a uno stretto rapporto con la divinità), la famiglia ideale alla base dell’armonia del mondo e il dominio sul creato, per un uso responsabile delle risorse della Terra.
Anche nel “Principio divino” c’è la storia di Adamo ed Eva, ma rivisitata rispetto a quella cristiana. Eva ebbe una relazione sessuale con l’arcangelo Lucifero e successivamente con Adamo, con una relazione prematura che segnò la caduta spirituale e fisica di entrambi. Il legame tra Dio e l’uomo si spezzò, portando al fallimento della “Trinità originaria” (Adamo, Eva e Dio), che avrebbe reso felice Dio. Gesù fu inviato sulla Terra per riscattare ciò in cui Adamo aveva fallito, ma la crocifissione non consentì a Dio di vincere completamente contro il male.
Dalla morte di Gesù, secondo il “Principio divino”, Dio si è dato da fare per portare a termine il suo progetto di “restaurazione”. Il testo di Moon porta diversi esempi sulla storia degli ultimi duemila anni in cui vi sarebbero indizi di questa nuova opera di preparazione da parte di Dio. Un giorno sulla Terra scenderà un secondo Messia. Nato come uomo, avrà il compito di raggiungere la propria perfezione individuale, trovare moglie e avere figli, creando una famiglia perfetta che porti alla formazione di un’unica e armoniosa famiglia mondiale. Grazie alla sua opera, tutte le religioni del mondo si uniranno e si potrà stabilire il nuovo Regno di Dio sulla Terra. La famiglia perfetta realizzerà con Dio la trinità completa, fallita in precedenza con Adamo ed Eva.
Nel “Principio divino” e negli altri scritti della Chiesa dell’unificazione non ci sono riferimenti diretti a chi sarà il nuovo Messia e, soprattutto, al periodo storico in cui si presenterà sulla Terra. In diversi testi ci sono, però, indizi e allusioni (più o meno esplicite) sul momento storico, identificabile in un periodo di tempo tra il 1917 e il 1930. Un intervallo di tempo in cui si colloca anche la data di nascita del reverendo Moon, autore del testo teologico su cui si basa l’intero movimento.
Diffusione
La Chiesa dell’unificazione crebbe rapidamente in Corea del Sud, raggiungendo a un anno dalla sua fondazione il numero di 30 chiese nel paese. Il numero di credenti in aumento consentì al reverendo Moon di ottenere finanziamenti e risorse per proseguire il proprio progetto. Tra gli anni Sessanta e Settanta, Moon inviò diversi missionari in giro per il mondo per diffondere il messaggio del “Principio divino”. Si formarono nuove comunità e chiese affiliate in molti paesi del mondo, a cominciare dagli Stati Uniti e dal Giappone. A oggi, si stima che la “Chiesa dell’unificazione” abbia tra i cinque e i sette milioni di seguaci.
Il caso Milingo
A partire dai primi anni Sessanta, il reverendo Moon iniziò a celebrare alcune cerimonie per la benedizione delle coppie. Si tratta di una sorta di cerimonia di matrimonio cui possono partecipare anche le coppie già sposate. Negli anni, Moon ha eseguito cerimonie della benedizione per migliaia di persone, spesso con iniziative di massa organizzate negli stadi. Nel 2001 questo tipo di cerimonia ebbe nuova attenzione in seguito alla decisione dell’arcivescovo cattolico Emmanuel Milingo di parteciparvi dopo essere diventato seguace del reverendo Moon. Si sposò con una donna di nome Maria Sung – la relazione tra i due ebbe molto spazio su giornali e rotocalchi – e ricevette dalla Santa Sede una sospensione a divinis, che gli impedì di celebrare i sacramenti.
Dopo un incontro con l’allora papa, Giovanni Paolo II, e con alcuni altri alti prelati della Santa Sede, Milingo si convinse a ripudiare il matrimonio con Maria Sung. La sospensione a divinis fu rimossa, ma cinque anni dopo Milingo annunciò di essere tornato con Maria Sung, di aver continuato a seguire il reverendo Moon e di essere ancora un convinto sostenitore del matrimonio per i preti cattolici. Successivamente ordinò alcuni nuovi vescovi, persone sposate, ricevendo la scomunica dalla Santa Sede. A fine 2009, Milingo fu dimesso dallo stato clericale.