In difesa di Clint Eastwood
Interviene David Denby, famoso critico del New Yorker, e attacca l'esercito di commentatori che lo ha stroncato
Tra le numerosissime critiche e sarcasmi che si sono abbattuti su Clint Eastwood dopo il suo spiazzante intervento alla convention del Partito Repubblicano a Tampa molte provengono da suoi colleghi o addetti ai lavori del mondo dello spettacolo. Tra i quali anche una leggenda della critica cinematografica americana come Roger Ebert, che su Twitter ha scritto di aver trovato Eastwood “triste e patetico”. Sabato è intervenuto invece un collega di Ebert altrettanto famoso, il critico storico del settimanale New Yorker, David Denby.
Per la cronaca, non credo che il dialogo con la sedia di Clint Eastwood fosse “triste e patetico”, come l’ha messa Roger Ebert, o lo strambo borbottìo di un cittadino anziano, come pensano Rachel Maddow e altri commentatori liberal, o incoerente come dice Amy Davidson (una collega di Denby al New Yorker, ndr). John Cassidy ha ammesso che il discorso è stato “rinfrescante”, avvicinandosi alla mia reazione. È divertente che tanti commentatori si lamentino sempre della natura rigida e preconfezionata dei discorsi alle convention e poi si comportano come se fosse avvenuto un inspiegabile disastro se qualcuno prova a fare qualcosa di diverso e un po’ strano. Rachel Maddow, che io di solito ammiro, in ogni trasmissione stuzzica la seriosità dei repubblicani con ghigni e alzate di spalle. Ma la notte scorsa, davanti a un pubblico più grande del solito, si è basata proprio sui più rigidi standard di comportamento per giudicare Eastwood, utilizzandoli come uno strumento per fare sarcasmo. L’altra notte, Maddow è diventata lei stessa la seriosa.
Denby dice di non essere d’accordo con la maggior parte delle idee politiche di Eastwood, ma nonostante questo, secondo lui, lo speech non è stato un disastro, anzi: è stato un discorso acuto in cui Eastwood è riuscito ad evitare la retorica pro-Romney. «Riguardate il video, c’è una sorta di logica in quel che dice».
(Il video di Clint Eastwood alla convention repubblicana)
«Come sempre – spiega Denby – Eastwood si è concentrato sulla sua idea di integrità: un uomo deve fare quello che promette di fare». E questo lo ha portato a criticare Obama sulla mancata chiusura di Guantanamo, che per Eastwood, scrive Denby, è molto più importante di un gesto ideologico: è una promessa non mantenuta.
(I commenti su Clint Eastwood)
Secondo Denby, Eastwood è sempre stato più un libertario che un repubblicano ortodosso e di conseguenza è piuttosto liberale per quanto riguarda diverse istanze. Eastwood, ad esempio, ha detto di fatto che bisognerebbe ritirare le truppe dall’Afghanistan domani. Quanti, si chiede Denby, alla convention repubblicana la pensano allo stesso modo?
«Forse è stato eccentrico ma non un disastro e il suo discorso sarà ricordato con affetto come uno dei momenti umanamente interessanti della convention»