Il disastro Clint Eastwood
La serata a Tampa dell'ammirato regista e attore è stata stroncata da tutti, impietosamente: e lui e la sedia hanno rubato la scena a Romney
Giovedì sera, durante la convention del Partito Repubblicano organizzata a Tampa, in Florida, l’attore e regista statunitense Clint Eastwood, 82 anni, è intervenuto sul palco con un monologo di circa 12 minuti, “ospite a sorpresa”. Per la maggior parte del suo intervento, Eastwood ha messo in scena un dialogo con il presidente Barack Obama, rivolgendosi a una sedia vuota.
(Il video di Clint Eastwood alla convention repubblicana)
L’intervento di Clint Eastwood era stato richiesto espressamente da Mitt Romney, raccontano i quotidiani statunitensi, dopo che il 3 agosto Eastwood aveva dichiarato il suo sostegno alla campagna Repubblicana durante una sessione di raccolta fondi nello stato dell’Idaho.
Negli Stati Uniti, ma non solo, la scenetta di Eastwood con la sedia vuota, che molti quotidiani statunitensi hanno definito “rambling and off-color”, ovvero “sconclusionata e opaca”, ha generato reazioni molto critiche: che sono andate dal sarcasmo e la presa in giro alla critica e la protesta, sia tra i militanti politici che tra i commentatori dei giornali e quelli sui social network. Con particolare severità nei confronti dell’idea della sedia vuota, dell’andamento improvvisato e a tratti borbottato del monologo, della scarsa incisività degli argomenti e delle battute.
La reazione repubblicana
Nonostante il pubblico che era presente in sala durante il monologo di Clint Eastwood abbia cercato occasioni per ridere e applaudire durante il suo intervento, le reazioni del Partito Repubblicano sembrano essere state spiazzate e seccate, a quanto riportano alcuni media statunitensi. La moglie del candidato repubblicano, Ann Romney, per esempio, interrogata sulla questione durante la trasmissione televisiva “Good Morning America”, sulla ABC, si è limitata a commentare ringraziando il regista del supporto che ha concesso al marito, sottolineando però subito dopo – e con molto più calore, scrive il Los Angeles Times – il contributo di altri che avevano parlato prima di lui e lasciando capire che la scelta di consegnare a Eastwood il tempo delle dirette televisive in “prime time” si è rivelata un errore.
Sempre il Los Angeles Times sottolinea come anche i curatori della campagna elettorale repubblicana non abbiano speso parole entusiaste nei confronti del discorso di Eastwood. Un aiutante di Romney, che ha parlato con il Los Angeles Times ma che ha voluto restare anonimo, ha commentato segnalando il fatto che Eastwood abbia sforato abbondantemente il tempo che gli era stato concesso – dai 5 agli 8 minuti – e abbia tirato fuori l’idea della sedia sul palco, senza averne discusso prima con gli organizzatori: il New York Times spiega che Eastwood ha ignorato i richiami sul tempo che gli sono stati dati.
Alcune delle uscite di Eastwood non devono essere andate molto a genio ai sostenitori del Partito Repubblicano; soprattutto quando ha suggerito di anticipare la partenza dall’Afghanistan, o è stato ambiguo su Guantanamo. Mentre molto meglio sono state accolte le critiche al vice presidente Joe Biden, definito da Eastwood «una specie di sorriso con dietro un corpo». Ma nessuno nello staff di Romney vuole assumersi la responsabilità del discorso, dice il New York Times, e alcuni lo definiscono “strambo” e “teatro dell’assurdo”. Nella cornice di un evento previsto, provato, e scritto in ogni sillaba come la convention, il discorso a braccio, a tratti improvvisato e non provato prima di Eastwood è sembrato alla fine l’imprevisto che ha rischiato di far deragliare la macchina.
La reazione su internet
Il discorso di Eastwood è cominciato intorno alle 22 (orario della costa orientale) ed è stato praticamente il primo intervento apparso durante l’ora di copertura concessa alla convention repubblicana dalle tv statunitensi. Anche per questo ha avuto una grandissima attenzione e una parte del pubblico che si è ritrovato a seguire il discorso in televisione ha potuto commentare in diretta su twitter – la maggior parte delle volte con sarcasmo – ciò che accadeva. Secondo quanto riporta la CBS, citando un sito di statistiche di twitter che si chiama Twipsy, alle 22.19 (sempre orario della costa orientale) si è registrato un picco di oltre 57mila tweet che contenevano il nome di Clint Eastwood.
Immediatamente, per esempio, qualcuno ha creato un account intitolato al presidente invisibile con cui pretendeva di discutere Clint Eastwood – @InvisbleObama – che in poche ore ha superato i 50mila follower. L’Obama invisibile, con l’immagine di una sedia vuota sul profilo, ha cominciato a diffondere battute ironiche ritwittate da migliaia di persone. Nelle stesse ore, attraverso l’hashtag #eastwooding migliaia di utenti hanno inviato altrettante foto di sedie vuote. Tra i migliaia di tweet inviati in reazione al discorso di Clint Eastwood, moltissimi sono stati quelli di giornalisti o attori.
(Lo spot di Chrysler con Clint Eastwood)
Qualcuno si è mantenuto serio, come il grande critico cinematografico Roger Ebert, per esempio, che ha scritto «Clint, il mio eroe, sta diventando triste e patetico, non aveva bisogno di farsi questo, è indegno di lui.» Qualcun altro è stato in linea con l’atmosfera di ironia generale, come l’attore Zack Braff (protagonista della serie Scrubs), che ha scritto: «Non ho ancora capito se Clint aveva le allucinazioni o se in questo momento il presidente è effettivamente invisibile». Molti altri colleghi di Eastwood sono stati severi e sprezzanti, suscitando opposte reazioni di chi accusa il mondo dello spettacolo americano di essere colonizzato dai liberal.
Anche se il presidente Obama, interrogato sulla questione, non ha voluto commentare il discorso di Eastwood, lo staff presidenziale ha reagito immediatamente al monologo attraverso Twitter, inviando nella notte di venerdì un tweet accompagnato da una foto: «Questa sedia è occupata».
This seat’s taken. OFA.BO/c2gbfi, twitter.com/BarackObama/st…
— Barack Obama (@BarackObama) Agosto 31, 2012
Un’occasione persa
Una interessante critica al discorso di Eastwood è apparsa poi sul sito del New York Times, scritta da Jonathan D. Moreno, professore dell’Università della Pennsylvania.
«Il signor Eastwood ha sprecato un importante momento educativo e terapeutico dal quale il nostro sistema politico, ormai in stallo, avrebbe potuto trarre beneficio: mettersi nel ruolo della persona che si vuole criticare e arrivare a capire il punto di vista di questa persona mettendosi nei suoi panni.»
Foto: Mark Wilson/Getty Images