Samsung è stata condannata a pagare un miliardo di dollari ad Apple
Per aver violato 6 brevetti, tra cui gli angoli arrotondati dell'iPhone e lo schermo grande come la superficie del telefonino: ricorrerà in appello
Un tribunale di San José, in California, ha condannato Samsung a pagare 1,05 miliardi di dollari ad Apple per aver volontariamente violato sei suoi brevetti. Il processo è durato 4 settimane: ieri una giuria di sette uomini e due donne ha stabilito, dopo una consultazione di 22 ore, che sei brevetti sui sette denunciati da Apple erano stati violati da Samsung nei suoi tablet e smartphone mentre ha respinto le controaccuse di plagio su cinque brevetti Samsung.
I brevetti violati riguardano alcune funzioni dei prodotti touchscreen di Apple come il “tap to zoom”, cioè la possibilità di zoomare allargando le dita sullo schermo, e il “bounce back scrolling”, cioè il “rimbalzo” della pagina al termine dello scorrimento verso l’alto o verso il basso. Altri brevetti violati riguardano il design dei prodotti: secondo il tribunale, Samsung avrebbe copiato Apple creando prodotti con uno schermo che si estende su tutta la superficie del telefonino. Samsung avrebbe anche copiato l’idea dei bordi arrotondati e la forme delle icone delle applicazioni.
Il rimborso a cui è stata condannata Samsung è molto inferiore a quello chiesto da Apple (2,5 miliardi di dollari), ma è comunque uno dei più grossi rimborsi a cui sia mai stata condannata un’azienda per aver violato una proprietà intellettuale. Samsung ha già annunciato che farà appello contro questa decisione. Come spiega il Wall Street Journal, la società ha molti modi legali per provare a modificare la decisione, contestando sia il modo con cui la giuria ha raggiunto il verdetto (in particolare il calcolo dei danni che Apple avrebbe subito) sia il merito della decisione.
Apple ha dichiarato di essere soddisfatta per la sentenza, mentre Samsung ha replicato che la sentenza è una sconfitta per il consumatore americano e che la legge sul diritto d’autore è stata manipolata per dare ad un’azienda il monopolio su “rettangoli con bordi arrotondati”.
Foto: PARK JI-HWAN/AFP/Getty Images