Il libro che racconta l’uccisione di Osama bin Laden
Uscirà a settembre, scritto da un Navy SEAL: intanto un altro gruppo di ex militari accusa Obama di aver approfittato politicamente dell'operazione
La Penguin Group, una casa editrice statunitense, ha fatto sapere mercoledì scorso che il prossimo 11 settembre sarà pubblicato un libro che racconterà il ritrovamento e l’uccisione di Osama bin Laden avvenuti il 2 maggio del 2011 ad Abbottabad, in Pakistan. Il libro è stato scritto – sotto pseudonimo – da uno dei sei agenti dei Navy SEALs, le forze speciali della marina statunitense, che hanno partecipato all’operazione.
Ieri Fox News ha rivelato l’identità dell’autore del libro, che si chiama Matt Bissonette, ha 36 anni e viene da Wrangell, una città dello stato dell’Alaska. Bissonette aveva lasciato i Navy SEALs l’aprile scorso con il grado di “chief officer”, ha confermato il Pentagono che ha aggiunto che il libro non è stato autorizzato dal governo e per questo Bissonette potrebbe andare incontro ad azioni legali.
Un funzionario del Pentagono ha raccontato che nel libro, oltre a essere elencate nel dettaglio tutte le fasi dell’operazione, ci sono anche disegni che raffigurano la fase di preparazione. Il testo contiene anche riferimenti a pratiche e procedure utilizzate in altre missioni dei Navy SEALs. Il Pentagono vorrebbe controllare il libro prima della pubblicazione, per assicurarsi che non vengano rese pubbliche informazioni sensibili che possano mettere a rischio la sicurezza nazionale e compromettere missioni future. Chris Servello, portavoce dei Navy SEALs, ha detto: «Ogni membro che comunica informazioni sensibili può essere oggetto di azione penale, anche dopo aver lasciato il servizio».
Nel frattempo il libro è al centro anche di una polemica politica, perché un altro gruppo di Navy SEALs ha accusato Obama di essersi preso il merito dell’operazione e averne fatto un uso politico. Un neonato comitato composto da ex membri dei Navy SEALs, chiamato Special Operations Education Fund (OPSEC), ha diffuso un video che accusa Obama anche di avere utilizzato nella sua campagna elettorale informazioni e immagini sull’operazione di Abbottabad.
Benjamin Smith, portavoce del gruppo, ha rivendicato l’indipendenza politica delle forze speciali: «Signor Presidente Obama, non è stato lei a uccidere Bin Laden, è stata l’America». Nel giro di poco però è venuto fuori che Smith è iscritto al partito repubblicano, ha collaborato con due società di consulenza repubblicane ed è un birther: uno di quelli che pensano, senza alcuna prova, che Obama sia nato in Kenya e non negli Stati Uniti. Un altro membro del gruppo, Chad Kolton, ha lavorato nell’amministrazione di George W. Bush. La Casa Bianca ha negato la fuga di informazioni segrete sulle operazioni. Il Dipartimento della Difesa ha aperto due inchieste.
Foto: AP Photo/Dutton