Breivik condannato a 21 anni
L'autore delle stragi di Oslo e Utøya del 2011 in cui morirono 77 persone è stato dichiarato sano di mente dai giudici, la pena potrà essere estesa
I giudici di Oslo hanno stabilito che Anders Behring Breivik, l’autore delle stragi di Oslo e Utøya, è sano di mente e dovrà quindi scontare una pena in carcere di almeno 21 anni. Breivik aveva ammesso di aver organizzato e condotto l’attentato esplosivo a Oslo e le uccisioni sull’isola di Utøya, che causarono la morte di 77 persone e il ferimento di altre 240. Durante il processo aveva anche sostenuto di essere sano di mente e si era rifiutato di dichiararsi colpevole, giustificando le stragi con la necessità di “fermare l’islamizzazione della Norvegia”.
Il collegio dei cinque magistrati che si è occupato del caso ha stabilito all’unanimità che Breivik è sano di mente. Due perizie eseguite durante il processo portarono a due diverse valutazioni: un primo team di psichiatri dichiarò Breivik paranoico e schizofrenico, un secondo team lo dichiarò invece sano di mente. Da imputato, Breivik disse che essere inviato in una clinica psichiatrica sarebbe stato “peggio della morte”, aggiungendo anche che non si sarebbe appellato contro una sentenza sulle sue capacità di intendere e di volere. Dopo la sentenza, Breivik ha confermato che non ricorrerà in appello.
(La canzone odiata da Anders Breivik)
La pena di 21 anni, il massimo previsto dall’ordinamento norvegese, potrà essere estesa se il condannato si rivelerà essere ancora un pericolo per la società.
Il 22 luglio del 2011, Breivik collocò nella zona dei palazzi governativi di Oslo un’autobomba, la cui esplosione causò la morte di otto persone e il ferimento di altre 209. Raggiunse l’isola di Utøya, poco fuori città dove era in corso un campo estivo dei giovani del partito laburista, travestito da poliziotto e dicendo di essere approdato lì per dare sicurezza ai ragazzi in seguito all’attentato esplosivo a Oslo. Estrasse poi le armi e iniziò a sparare senza sosta contro i partecipanti del campo estivo. Ne uccise 69, 34 dei quali con un’età compresa tra i 14 e i 17 anni. Altre 33 persone rimasero ferite sull’isola mentre cercavano di fuggire da Breivik. I parenti delle vittime hanno seguito oggi la lettura della sentenza nelle altre aule di tribunale del paese, collegate con quella di Oslo in cui si sono trovati i giudici per la condanna di Breivik.
Le vicende di Oslo e Utøya ebbero un grande impatto sull’opinione pubblica in tutto il mondo. Alcuni giorni dopo la strage, il primo ministro norvegese, Jens Stoltenberg, tenne un discorso davanti al municipio di Oslo molto toccante per ricordare le persone uccise da Breivik.
Miei cari,
che spettacolo!
Mi trovo faccia a faccia con la volontà del popolo.
Voi siete la volontà del popolo.
Migliaia e migliaia di norvegesi – a Oslo e in tutto il paese – fanno la stessa cosa stasera.
Occupano le strade, le piazze, gli spazi pubblici con lo stesso messaggio di sfida: abbiamo il cuore a pezzi, ma non ci arrendiamo.
Con queste fiaccole e queste rose mandiamo al mondo un messaggio: non permetteremo alla paura di piegarci, e non permetteremo alla paura della paura di farci tacere.
Il mare di gente che vedo oggi davanti a me e il calore che sento da tutto il paese mi convince che ho ragione.
La Norvegia ce la farà.
Il male può uccidere gli individui, ma non potrà mai sconfiggere un popolo intero.
Questa sera il popolo norvegese sta scrivendo la storia.
Con le armi più potenti del mondo – la libertà di parola e la democrazia – stiamo disegnando la Norvegia per il dopo 22 luglio 2011.