Un quotidiano australiano si è scusato con Julia Gillard
Aveva tirato fuori una vecchia storia su un presunto scandalo e il primo ministro australiano si era molto arrabbiato
Julia Gillard, il primo ministro australiano, ha convocato oggi una conferenza stampa straordinaria a Canberra per mettere fine a quella che ha definito «una campagna denigratoria e molto sessista». Le accuse si riferiscono a una vicenda che inizia 17 anni fa. Secondo parte della stampa australiana, Julia Gillard avrebbe aiutato il suo fidanzato dell’epoca a sottrarre illegalmente del denaro a un sindacato australiano. Il quotidiano The Australian ha anche accusato il primo ministro di aver pagato la ristrutturazione della sua casa con i soldi del fondo.
Ma andiamo con ordine. Nel 1991 la Gillard lavorava come avvocato nello studio legale di Melbourne Slater&Gordon e lo stesso anno iniziò una relazione sentimentale con Bruce Wilson, all’epoca segretario della Australian Workers Union (AWU), un sindacato dei lavoratori australiano. In qualità di avvocato del sindacato, Julia Gillard contribuì alle formalità necessarie alla creazione della AWU Workplace Association, un’associazione che formalmente doveva servire a “sviluppare nuovi sistemi per rendere i luoghi di lavoro più sicuri” e che non aveva niente a che fare col sindacato AWU, sebbene avesse in parte lo stesso nome. Bruce Wilson venne in seguito accusato di aver utilizzato l’associazione per raccogliere denaro in modo poco trasparente e di aver incassato oltre 400 mila dollari da una società di costruzioni.
Nel 1995 Julia Gillard venne interrogata per stabilire se fosse o meno a conoscenza della frode messa in atto dal suo fidanzato. La vicenda provocò delle tensioni all’interno dello studio e Gillard diede le dimissioni nel 1996. Anche la sua relazione con Bruce Wilson terminò dopo lo scandalo. Al termine delle indagini Gillard non venne accusata di nulla, ma la storia è ritornata sui giornali l’anno scorso con accuse più o meno velate al primo ministro australiano di essere stata a conoscenza della truffa e di avere approfittato personalmente dei fondi raccolti illecitamente.
Durante la conferenza stampa di ieri, Gillard ha detto di aver sempre agito eticamente e di aver seguito semplicemente la prassi del suo studio legale, che era solito offrire consulenze legali gratuite ai sindacati e ai loro funzionari, anche se con il senno di poi avrebbe potuto comportarsi in modo diverso. «Ci sarebbero molte cose che vorrei fare in un modo diverso, ma non sempre la vita offre questa opportunità. Come è successo a molti australiani, ho avuto una brutta esperienza sul lavoro».
Julia Gillard ha detto che essendo un avvocato, si rendeva perfettamente conto che l’associazione che aveva contribuito a creare avrebbe potuto essere utilizzata per dei fondi neri. Ma che non lo sapeva e non fece niente di illegale, come confermato dalle indagini. Il primo ministro australiano ha ricordato che aveva dovuto rispondere alle stesse accuse la prima volta dopo le elezioni federali del 2007, e già in quell’occasione si erano dimostrate infondate. Il premier ha indicato tra i suoi principali detrattori il fumettista australiano Larry Pickering, che spesso nelle sue vignette raffigura la Gillard nuda e con un fisico sgraziato. The Australian ha pubblicato oggi le sue scuse per l’errore commesso e la Gillard ha assicurato che non denuncerà il quotidiano per diffamazione.
Un articolo sul giornale di oggi sostiene che il primo ministro Julia Gillard 17 anni fa istituì un fondo per il suo allora fidanzato. Non è vero. L’Australian si scusa per questo errore.
Foto:AP/Rob Griffith