L’impossibile verdetto su Conte
Secondo Mario Sconcerti le sentenze di ieri non hanno senso, e in attesa di cambiare la giustizia sportiva sarebbe il caso di cambiare chi la amministra
Sul Corriere della Sera di oggi Mario Sconcerti scrive un editoriale molto critico sulle sentenze di secondo grado della giustizia sportiva emesse ieri.
Adesso l’errore è dovunque. Non si tratta di essere juventini o meno, contro Conte o a favore, problemi che non mi competono. Si tratta di un minimo bisogno di capire questi verdetti. Adesso è impossibile. Conte era stato condannato in prima istanza per due omesse denunce, dieci mesi di squalifica. In appello una delle omesse denunce è caduta, improvvisamente è diventata risibile. Carobbio non è più un teste attendibile, diventa logica la tesi per cui se uno accusa e gli altri venticinque smentiscono, hanno ragione i venticinque. Viene quindi cancellato il sospetto su Novara-Siena. Si può discutere su cosa sia cambiato rispetto a dieci giorni fa, ma sono parole. Un appello è fatto per riesaminare, sono diverse le teste che giudicano, diverse quelle che difendono, è giusto che tutto possa cambiare.Ma se cade un’accusa deve cadere anche la punizione conseguente. Conte nel girone d’andata ha preso dieci mesi di squalifica per due omesse denunce. Se un’omessa denuncia decade, devono scomparire dei mesi di squalifica, forse quattro considerate le aggravanti, forse cinque, ma qualche mese deve comunque sparire. Invece così non è, questo è lo straordinario. I giudici cancellano la colpa ma non cambiano la pena. Penso e auspico lo facciano in seguito, ma non l’hanno fatto adesso.